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Arriva l'orologio che misura l'età degli organi |
Benessere - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Giovedì 24 Ottobre 2013 14:44 |
Un gruppo di ricercatori della University of California di Los Angeles ha creato un "orologio biologico" che è in grado di determinare quanto siano invecchiati tessuti e cellule degli esseri umani.
L'obiettivo dell'invenzione è aiutare gli scienziati a migliorare la loro comprensione di cosa faccia accelerare o rallentare il processo di invecchiamento negli esseri umani. I risultati dello studio, sono stati pubblicati su "Genome Biology" e mostrano come il team dell'UCLA abbia creato questo orologio interno attraverso un processo naturale che altera il DNA.
La scoperta è in grado di dare nuovi impulsi alla ricerca sul cancro e sulle cellule staminali. Per combattere l'invecchiamento, si ha bisogno di un metodo oggettivo per misurarlo e individuare un set di biomarker in grado di valutare il tempo attraverso il corpo è stata una sfida durata quattro anni, ha affermato Steve Horvath (professore di genetica umana alla David Geffen School of Medicine dell'UCLA). L'orologio è stato creato utilizzando la metilazione, un processo biochimico che modifica le sequenze di DNA e permette di identificare quali parti delle cellule eseguano certe funzioni.
Sono stati usati gli 8000 campioni raccolti su tessuti sia sani che tumorali. Horvath ha condotto un'analisi utilizzando 353 marker che si modificano in base all'età e ha scoperto un percorso comune quando ha raffrontato l'età biologica dei tessuti con quella cronologica.
Anche se la maggior parte delle età corrispondevano, Horvath è rimasto sorpreso dal fatto che in molti casi questo non si sia verificato: il tessuto mammario nelle donne invecchiava più velocemente del resto del corpo, con un'età superiore di due/tre anni.
Se una donna ha il cancro al seno, il tessuto sano nelle vicinanze del tumore è in media 12 anni più vecchio rispetto al resto del corpo, come ha spiegato Horvath, che ha sottolineato come i risultati della ricerca potrebbero contribuire a capire per quale motivo l'età sia il principale fattore di rischio per una delle più diffuse forme di tumore tra le donne.
Altri tumori generati da diversi tipi di cancro sono risultati in media di 36 anni più vecchi rispetto al resto del corpo. I cuori appaiono più giovani di quanto siano, in media di circa 9 anni.
I risultati sono ancora preliminari e l'idea che si possa leggere il genoma per verificare il processo di invecchiamento è probabilmente corretta.
I prossimi studi di Horvath si focalizzeranno sulla possibilità di fermare l'orologio del corpo, per verificare se questo possa riuscire a fermare l'invecchiamento complessivo del corpo.
La domanda principale è se questo orologio biologico controlli un processo che porta all'invecchiamento e se è così, diventerà un importante biomarker per studiare nuovi approcci terapeutici per mantenerci giovani.
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