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Con poche fibre il rischio cardiovascolare aumenta |
Benessere - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Martedì 22 Ottobre 2013 09:08 |
Le fibre alimentari sono importanti per il nostro intestino e per l'organismo in generale, per questo motivo è basilare seguire un’alimentazione che le comprenda in buona misura.
Buone quantità di fibre ci proteggono dal rischio di determinate malattie e una loro carenza è stata associata, da un nuovo studio, a un significativo alto rischio di malattie cardiache, vascolari e metaboliche.
Le fibre, solubili e insolubili, si trovano nella frutta, nella verdura e nei cereali integrali: tutti ingredienti della dieta mediterranea, per cui non dovrebbe essere difficile trovare il modo di portare in tavola quesi cibi. La connessione tra l’assunzione o meno di fibre e le malattie è stata trovata dai ricercatori del Center for Community Health and Health Equity, Brigham and Women’s Hospital e l'Harvard Medical School di Boston.
Questi hanno condotto uno studio, poi pubblicato sul "The American Journal of Medicine". La dott.ssa Cheryl R. Clark e colleghi hanno utilizzato i dati relativi a oltre 23 mila soggetti, provenienti dal National Health and Nutrition Examination Survey ( NHANES ) 1999-2010, per determinare il ruolo giocato dalla fibra alimentare nella salute cardiovascolare e nella salute cardiometabolica.
Sono stati esaminati i dati al fine di stabilire anche le possibili influenze da parte di altri fattori come l’età, il genere sessuale, la razza e l’etnia, le condizioni socio-economiche e l’istruzione.
La prima cosa scoperta è stata che vi erano marcate differenze nell’assunzione di fibra in base allo status socio-economico, la razza e l’etnia di appartenenza: i popoli mesoamericani erano quelli che assumono maggiori quantità di fibra, contro quelli di colore non ispanici che erano quelli che ne consumano meno.
Nel mezzo ci stanno i bianchi non ispanici. Vi era inoltre una forte associazione tra una carenza di fibra nella dieta e un aumentato rischio di malattie cardiovascolari. Le persone che assumevano poca fibra erano più facilmente sofferenti di sindrome metabolica, infiammazione organica e obesità.
Tutti questi fattori aggravano ulteriormente il rischio di essere vittime di un evento cardiaco o vascolare.
Numerosi studi scientifici, in precedenza, hanno sottolineato l’importante ruolo della fibra all’interno dell’alimentazione e di come una sua adeguata assunzione possa ridurre il rischio di ipercolesterolemia, ipertensione e infiammazione.
Purtroppo l’assunzione di fibre in America, come in Europa, è pericolosamente al di sotto di quanto stabilito nelle linee guida internazionali.
Ulteriori ricerche saranno necessarie per determinare le strategie cliniche e rivolte alla popolazione efficaci per migliorare la tendenza al consumo di fibre.
Attualmente gli esperti dell’Institute of Medicine statunitense raccomandano i seguenti livelli di assunzione quotidiana del cibo, diversi per età e per sesso dell’individuo:
- 38 grammi per gli uomini tra i 19 e i 50 anni;
- 30 grammi per gli uomini a partire dai 50 anni;
- 25 grammi per le donne tra i 19 e i 50 anni;
- 21 grammi per le donne a partire dai 50 anni.
Fonte: Sito EurekAlert!
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