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Durante il sonno vengono eliminate tossine dal cervello
Benessere - Articoli
Scritto da Letizia Perugia     Lunedì 21 Ottobre 2013 11:38    PDF Stampa E-mail
Cervello LogoIl ruolo del sonno è da tempo frutto di ricerche da parte degli studiosi, ne è stata evidenziata l'importanza in alcuni fondamentali processi (primo tra tutti il consolidamento dei ricordi con l'attenuazione della forza delle emozioni più negative collegate a questi), restano da chiarire molti aspetti legati alle funzioni di questa importante fase delle nostra quotidianità.
 
Un nuovo studio svela che il sonno ha anche un'altra fondamentale funzione: il cervello si ripulisce dalle tossine e lo sostiene un nuovo studio dell'University of Rochester Medical Center.
 
Dormire Uomo

Secondo gli scienziati, durante il sonno le sostanze più dannose verrebbero spazzate via grazie alla presenza e all’azione del liquido cerebrospinale. 
 
Questo importante processo è paragonabile al sistema "idraulico": i prodotti di scarto che si accumulano nel cervello durante le ore in cui siamo svegli verrebbero espulsi tramite un maggior flusso del liquido durante i momenti di riposo. 
 
La nuova scoperta scientifica potrebbe aprire nuovi scenari su alcune malattie neurodegenerative, come l’Alzheimer, legate proprio alla formazione di un eccesso di cellule tossiche nel cervello.
 
Lo studio è stato pubblicato su "Science" da Maiken Nedergaard e collaboratori. La scoperta arriva dopo che il gruppo di ricerca di Nedergaard, codirettore del Center for Translational Neuromedicine e ha svelato che nel cervello esiste un sistema, detto glinfatico, che regola il flusso del liquido cerebrospinale. 
 
Gli scienziati hanno iniettato un colorante nel liquido cerebrospinale di alcuni topi, dimostrando che il suo flusso nel cervello aumenta fortemente durante il sonno. I ricercatori hanno scoperto anche che lo spazio tra una cellula e l'altra aumenta del 60% quando gli animali sono addormentati. Con la somministrazione di un farmaco che blocca le variazioni di volume delle cellule della glia (controllano il flusso attraverso il sistema glinfatico), si aumenta lo scorrimento del liquido nel cervello. 
 
Iniettando nei topi della proteina beta-amiloide Nedergaard e collaboratori hanno dimostrando che viene eliminata più rapidamente durante il sonno. 
 
Durante le ore di veglia infatti si possono accumulare un certo numero di tossine, che possono essere l’anticamera di malattie o declino cognitivo. 
 
Nella malattia di Alzheimer si riscontra nel tessuto cerebrale dei pazienti che ne sono affetti l'accumulo di una proteina chiamata beta-amiloide che, secondo i risultati del gruppo di Nedergaard, verrebbe rimossa in quantità superiori durante la fase del sonno.

L'anno scorso in occasione del meeting annuale della Society for Neuroscience tenutosi a New Orleans è stato sottolineato dagli esperti presenti come l'insonnia sembrerebbe costituire un sintomo-campanello d'allarme proprio per le diagnosi di Alzheimer.

L'eliminazione costante di queste "scorie" che in esubero possono diventare tossiche è un processo che purtroppo non viene garantito dal sistema linfatico, a differenza di quanto accade nel resto dell'organismo.

La barriera emato-encefalica (ha funzione protettiva nei confronti del cervello principalmente dalle sostanze chimiche) consente il passaggio delle sostanze indispensabili per le funzioni metaboliche, ma tiene il tutto sotto stretto controllo.

Uno precedentemente studio condotto dagli stessi ricercatori aveva evidenziato come questa funzione di "drenaggio" venisse svolta nell'ambito cerebrale da un sistema che controlla il flusso di liquido cerebrospinale attraverso le cellule gliali, ribattezzato per questo sistema glinfatico.
 
Il sonno naturale (come l'anestesia) è associato ad un aumento pari al 60% di liquido cerebrospinale negli spazi interstiziali, dando luogo ad un notevole incremento di scambi tra flussi di liquido interstiziale e cerebrospinale: questo fa salire fortemente i tassi di deflusso della beta-amiloide.

La funzione ristoratrice del sonno potrebbe essere una conseguenza del potenziamento del sistema di rimozione delle scorie neurotossiche che, da svegli, accumuliamo nel nostro sistema centrale.
 
 

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