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Aumenta il numero degli anoressici e dei bulimici |
Benessere - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Venerdì 19 Luglio 2013 08:04 |
I giovanissimi sono sempre più prigionieri di anoressia e bulimia, hanno un rapporto ossessivo con il cibo, lo rifiutano per paura di ingrassare, dimagriscono e poi mangiano nuovamente, in maniera smodata.
Secondo il Quaderno del Ministero della Salute dedicato ai disturbi alimentari sono in aumento i casi di esordio precoce di queste due patologie (generalmente si manifestano in una fascia d’età compresa tra i 15 e i 19 anni).
Il Quaderno è un documento, presentato dal Ministero, che vuole essere dedicato agli operatori, ma soprattutto a tutti i cittadini e il suo obiettivo, oltre al focus sulla materia, è quello di fornire una guida sull’Appropriatezza clinica, strutturale e operativa nella prevenzione, diagnosi e terapia dei disturbi dell’alimentazione. Altri disturbi alimentari, come la sindrome da alimentazione incontrollata o "binge eating disorder", sembrano non avere età: colpiscono i bambini e gli anziani, anche se raggiungono il picco in età adulta.
Le più colpite da questi disturbi sono sempre le donne con 8 nuovi casi all’anno ogni 100 mila persone per l’anoressia, che sfiorano i 12 nuovi casi all’anno per 100 mila persone nel caso della bulimia, ma il disagio aumenta anche tra gli uomini.
Questi rappresentano il 5-10% di tutti i casi di anoressia nervosa, il 10-15% di tutti i casi di bulimia e ben il 30-40% dei casi di sindrome da alimentazione incontrollata. La colpa è soprattutto di un ideale di magrezza e di perfezione fisica diverso che si è sviluppato negli ultimi 50 anni e che viene veicolato con diversi mezzi di comunicazione.
Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin lancia l’allarme sui pericoli che dalla rete possono arrivare per chi soffre di disturbi alimentari. Lorenzin sottolinea come molte siano, ancora oggi, le informazioni distorte che è possibile trovare online.
Digitano le parole anoressia o bulimia sul web si possono trovare siti su come aggirare il controllo delle famiglie, su come smettere di mangiare.
Secondo Lorenzin, serve un’operazione culturale molto forte e il Ministero non intende abbassare la guardia, soprattutto per quanto riguarda la prevenzione.
Queste patologie sono dei disturbi psichiatrici che producono complicanze fisiche anche serie come la malnutrizione e i comportamenti impropri messi in atto per controllare il peso.
Nel caso ad esempio dell’anoressia nervosa questo porta a una mortalità di cinque o dieci volte maggiore rispetto a chi è sano. Sempre più spesso è difficile anche fare una diagnosi per tempo perchè molti casi arrivano agli specialisti dopo una lunga storia di malattia, quando è più difficile guarire.
L'allarme è soprattutto per le donne: ogni anno 2.500 nuovi casi di anoressia e 3.700 di bulimia.
L’anoressia nervosa si caratterizza per consistente perdita di peso corporeo, intensa paura di ingrassare anche se si è sottopeso, disturbi della propria immagine corporea.
La bulimia nervosa si caratterizza invece per ricorrenti episodi di abbuffate alimentari, comportamenti di compenso volti a evitare l’aumento di peso, come il vomito autoindotto, l’uso improprio di lassativi o enteroclismi, l’uso improprio di diuretici, il digiuno protratto o l’esercizio fisico eccessivo, stima di sé eccessivamente influenzata dalla forma e dal peso del corpo.
Il BED condivide con la bulimia nervosa gli episodi di abbuffate, ma non le pratiche di compenso volte a impedire l’aumento di peso, per cui i soggetti possono sviluppare una condizione di obesità.
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