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Chi fuma marijuana è più magro e ha un miglior controllo glicemico |
Benessere - Articoli |
Scritto da Tatta Bis Venerdì 17 Maggio 2013 15:14 |
Uno studio scientifico, pubblicato sulla rivista "The American Journal of Medicine", condotto da esperti delle University of Nebraska, Harvard School of Public Health, e Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston, hanno scoperto che fumare marijuana fa dimagrire.
Gli esperti che hanno condotto lo studio, hanno osservato più di 4.600 soggetti sani di cui il 12% fumatori abituali di marijuana ed un altro 42% che hanno detto di aver fumato spinelli nel loro passato.
I ricercatori hanno messo sotto osservazione una serie di parametri: la circonferenza vita, i livelli ematici di colesterolo e di zucchero, l'insulina a digiuno. Dalla ricerca è emerso anche che i fumatori abituali di marijuana sono sempre più magri dei non fumatori, hanno un girovita più piccolo, a parità di tutti gli altri fattori (età, pratica sportiva, etc), hanno livelli maggiori di colesterolo buono nel sangue, un miglior controllo glicemico. In qualche modo che non è ancora chiaro, fumare spinelli migliora la loro funzione insulinica. Tutto questo nonostante il fatto che chi si fa le canne abitualmente assume in media 600 calorie al giorno in più, perché fumare mette appetito.
Di certo è prematuro affermare che la marijuana può essere usata come rimedio contro obesità e diabete, ma sicuramente capire i meccanismi di base può suggerire nuove vie terapeutiche per questi problemi.
Il termine marijuana identifica le infiorescenze femminili essiccate delle piante di Cannabis appartenenti, preferibilmente ma non necessariamente, al genotipo THCAS (volgarmente "canapa indiana").
In tutte le varietà di canapa sono infatti contenute, in concentrazioni e proporzioni variabili, diverse sostanze psicoattive stupefacenti che rendono la pianta illegale in molti paesi.
La Marijuana è una droga ottenuta dalla canapa indiana, le cui foglie, essiccate e tritate, vengono fumate o ingerite per il loro effetto allucinogeno ed euforizzante.
Il principio attivo della marijuana è il tetraidrocannabinolo (THC), che si concentra soprattutto nelle cime fiorite. Alcuni degli effetti dell'uso di cannabis sono: secchezza delle fauci, arrossamento oculare, riduzione della pressione intra-oculare, leggera riduzione delle capacità motorie e della concentrazione stimolazione dell'appetito (fame chimica) e in dosaggio acuto tachicardia.
Aumentano a vista d'occhio gli studi sulle relazioni tra usi medici e marijuana. Una questione diversa da quella attinente alla legalizzazione, ma che spesso costituisce il presupposto alla successiva regolamentazione giuridica. Se ne è parlato tanto negli Stati Uniti, ma anche in tanti altri Paesi: un esempio in Europa è la Repubblica Ceca.
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