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Grattarsi è contagioso, una ricerca lo dimostra |
Benessere - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Venerdì 10 Maggio 2013 17:07 |
Uno studio ha analizzato e rielaborato dati provenienti da numerose ricerche sulla suggestionabilità e l'impulso a grattarsi delle persone che osservano altre persone mentre si grattano.
Un nuovo studio della School of Psychology dell'università del Sussex e del Department of Psychology dell'ateneo di Hull dimostra che quando vediamo una persona che si gratta, scatta in noi un forte impulso che ci induce a fare altrettanto anche in assenza di un esplicito prurito.
I risultati hanno rilevato che si tratta di un'attività contagiosa molto diffusa e con precise caratteristiche. Lo studio "Contagious scratching: shared feelings but not shared body locations" è stato pubblicato su "Frontiers".
Da questo è emerso che tendiamo ad emulare gli altri, grattandoci a nostra volta. Facciamo questo secondo dinamiche che svelano la matrice mentale del comportamento da contagio.
Lo studio ha analizzando le reazioni di un gruppo di persone alla visione di filmati che riprendevano individui intenti a grattarsi in parti diverse del corpo, i ricercatori hanno scoperto che i partecipanti tendevano a grattarsi di più sul volto e i capelli.
Tutto ciò rivela che il contagio non riguarda tutte le caratteristiche dell'azione osservata ma, coglie solo alcuni aspetti da una prospettiva emotiva e li indirizza verso la testa.
Uno studio precente, di Glenn Giesler Jr. e colleghi, dell'università del Minnesota a Minneapolis, ha infatti scoperto i "neuroni del prurito". E hanno capito perchè grattarsi permette di cancellare immediatamente la fastidiosa sensazione. Lo studio, condotto su uomini e primati, pubblicato u Nature Neuroscience, ha individuato la chiave del prurito in una particolare porzione della colonna vertebrale: il tratto spinotalamico.
In questa zona, hanno osservato gli autori, i neuroni diventano iperattivi quando sulla pelle vengono applicate sostanze pruriginose. Gli studiosi hanno dimostrato che grattarsi aiuta perchè "spegne" questi neuroni proprio quando il prurito insorge, e soltanto in quel caso.
Il grattarsi è una risposta del nostro cervello ed è qui che grattandosi, appunto, viene attivata la corteccia prefrontale, cioè il centro neurologico da cui si originano gli atti compulsivi (quelli che non possiamo fare a meno di compiere), e allo stesso tempo vengono disattivate le aree cerebrali che si occupano della percezione delle sensazioni spiacevoli.
Il prurito è considerato uno stimolo nocicettivo (accanto al dolore, il prurito è la seconda modalità di nocicezione). La risposta ad esso è l'azione del grattarsi e tra essi sono correlati tramite un riflesso spinale.
L'origine del prurito è legata all’innervazione della cute dove sono presenti strutture recettoriali dalle quali si propagano gli impulsi nervosi che ci danno la sensazione di fastidio.
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