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L'intelligenza dipende dall'asimmetria del cervello |
Benessere - Articoli |
Scritto da Tatta Bis Martedì 30 Aprile 2013 13:35 |
La più marcata asimmetria del cervello potrebbe essere la causa della maggiore intelligenza di noi uomini rispetto alle scimmie da cui ci siamo evoluti.
Questa è la tesi conclusiva di uno studio condotto da un gruppo di ricercatori della George Washington University. Sarebbe proprio questa caratteristica a dare maggiore plasticità al cervello umano. La plasticità è la condizione necessaria per le nostre abilità cognitive.
I risultati sono stati ottenuti tramite le risonanze magnetiche in vivo dei cervelli di 72 scimpanzè dai 6 ai 50 anni d'età e di 73 esseri umani dai 18 ai 60 anni. Gómez-Robles ed i suoi colleghi sono riusciti ad ottenere una ricostruzione 3D degli emisferi cerebrali e in seguito hanno utilizzato tecniche statistiche per mappare e confrontare le strutture cerebrali tra i singoli esseri umani e gli scimpanzé.
I risultati dello studio, pubblicato sulla rivista Proceedings of the Royal Society B, hanno mostrato livelli di asimettria strutturale e funzionale, molto più marcati di quelli dei primati.
Era già noto che il cervello umano fosse asimmetrico strutturalmente e funzionalmente, ma sinora l'asimmetria non era stata considerata in relazione a forma e funzioni cerebrali dei primati.
La parte sinistra del cervello opera nel linguaggio, mentre la parte destra comprende il ragionamento spaziale. Molto comune è che ci siano alcune aree che sono più grandi nell'emisfero sinistro che in quello destro, come spiega l'autore dello studio, Aida Gómez-Robles, antropologo presso la George Washington University a Washington, DC.
Questa asimmetria quindi è la base dell'intelligenza umana, ma non solo, anche altri animali la posseggono. Le asimmetrie possono essere di diversi tipi.
Una popolazione può avere cervelli con una metà che è sempre più grande dell'altra (asimmetria direzionale) oppure alcuni individui hanno la parte destra del cervello più grande o viceversa.
Alcuni popoli hanno differenze in due metà che si distinguono dalla forma media (asimmetria fluttuante). Gli scienziati credono che quest'ultima sia possibile sulla base di fattori ambientali che influenzano lo sviluppo del cervello.
Essere flessibili permette al cervello di adattarsi alle condizioni dell'ambiente e conseguentemente alla sua intelligenza. Sarebbe interessante, secondo Gómez-Robles, confrontare i risultati con i cervelli di altri primati, oltre gli esseri umani e gli scimpanzè.
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