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Due milioni di italiani colpiti dal "Mal di primavera" |
Benessere - Articoli |
Scritto da Tatta Bis Martedì 02 Aprile 2013 09:42 |
Il mal di primavera è un problema sei volte più frequente nelle donne, l'inverno eterno non aiuta chi già vive male il cambio di stagione. La stanchezza diffusa, i problemi di concentrazione, l'umore nero, ansia e irascibilità sono i campanelli d'allarme tipici del "mal di primavera". Una sindrome che può colpire circa 2 milioni di italiani, sono colpite persone che risentono dei cambi di stagione e il problema è circa 6 volte più frequente nelle donne, rispetto agli uomini.
Claudio Mencacci, presidente della Società italiana di psichiatria (Sip) e direttore del Dipartimento di neuroscienze dell'Ospedale Fatebenefratelli di Milano spiega come i meteopatici (un termine che sta ad indicare un insieme di disturbi psichici e fisici di tipo neurovegetativo che si verificano in determinate condizioni e variazioni del tempo meteorologico) rischiano di vivere quella di quest'anno come una primavera ancora più "maledetta" per colpa del continuo perdurare di temperature gelide con pioggia e cielo grigio. Il meteoropatico è particolarmente predisposto, non si sa ancora per quali precisi motivi (forse un intenso stress) ad un cambiamento d'umore e/o di condizioni fisiche a seguito di intense variazioni climatiche. Normalmente il meteoropatico accusa disturbi prima che si verifichino mutamenti delle condizioni climatiche, ha quindi una fase acuta corrispondente alla variazione del clima ed una rapida attenuazione con scomparsa dei sintomi coincidente con la fine della situazione climatica. Nella fase precedente la mutazione climatica possono presentarsi stati di irritabilità, generico nervosismo, insonnia. Con l'arrivo del fenomeno climatico acuto si accusa debolezza, apatia, depressione. Le meteoropatie più frequenti sono collegate all'insorgenza di episodi climatici ventosi o temporaleschi accompagnati da una diminuzione della pressione atmosferica, pioggia, umidità e cielo nuvoloso. Questo inverno eterno non aiuta l'umore di nessuno e rischia di peggiorare ancora di più lo stato d'animo di chi già vive male il cambio di stagione. Queste persone devono combattere contro la primaverofobia e l'esasperazione causata da un "continuum" con l'inverno che sembra non avere fine. I disturbi di stagione sono legati al cambiamento della quantità di luce, che induce cambiamenti a livello cerebrale. I passaggi più difficili da superare sono quelli dall'autunno all'inverno e dall'inverno alla primavera: nel primo caso i segnali rivelatori sono stanchezza, sonnolenza, perdita di concentrazione e aumento del consumo di carboidrati. Con l'arrivo della primavera alla stanchezza si sommano l'irritabilità, l'irascibilità e il fatto di essere più ansiosi e meno concentrati. Questi sono disturbi affettivi che, in realtà, ci mostrano come siamo in collegamento con i ritmi della natura più di quanto non crediamo, spiega Mencacci. Con l'arrivo della primavera i fastidi tipici di questa stagione pesano in modo particolare anche su quel 10% della popolazione afflitto da disturbi dell'umore, circa 5-6 milioni di persone, di cui il 40% soffre in modo particolare proprio i "passaggi" stagionali, con manifestazioni che vengono considerate un peggioramento. Quali fare allora? Per chi è in cura, lo psichiatra suggerisce un perfezionamento del trattamento farmacologico sulla base dei sintomi. In generale invece, l'esperto invita ad aumentare in questo periodo l'attività fisica, per favorire il processo di adattamento dell'organismo. |
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