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Cervello: esiste un interruttore della creatività |
Benessere - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Lunedì 18 Marzo 2013 10:06 |
In uno studio pubblicato sulla rivista "Cognitive Neuroscience", Sharon Thompson-Schill e colleghi hannoi dimostrato che inibire l'attività della corteccia prefrontale (l'area del cervello che funziona come una sorta di filtro impedendo ai pensieri e alle sensazioni e ai ricordi irrilevanti di interferire con ciò su cui ci si sta concentrando) può aumentare le capacità creative.
I ricercatori dell'Università della Pennsylvania di Philadelphia hanno identificato quello che potrebbe essere definito " l'interruttore della creatività". Per dimostrarlo, gli scienziati hanno inibito il filtraggio operato dalla corteccia prefrontale utilizzando la stimolazione transcranica a correnti dirette (tDCS), che permette di influenzare l'attività elettrica iindispensabile per la comunicazione tra i neuroni. Ai partecipanti veniva mostrata una sequenza di 60 oggetti di comune uso quotidiano, uno ogni 9 secondi, per i quali veniva richiesto di pensare a un utilizzo diverso da quello ordinario. Veniva quindi misurato il tempo impiegato per dare risposte valide. Ipotizzando che alti livelli di controllo cognitivo rappresentassero in questo caso un freno a migliori performance, gli scienziati hanno provato a inibire l'attività della corteccia prefrontale sinistra attraverso una metodica non invasiva. Hanno osservato migliori risultati nei volontari ai quali veniva "spento" l'interruttore che, acceso, frenava la creatività a favore dell'autocontrollo. I partecipanti allo studio sono stati divisi in 3 gruppi: il primo ha ricevuto la tDCS a livello della corteccia prefrontale sinistra e il secondo a quella destra, mentre il terzo ha ricevuto una stimolazione inefficace, corrispondente a un placebo. In ciascun gruppo sono stati assegnati due diversi compiti: ad alcuni partecipanti è stato chiesto di indicare l'uso comune di alcuni oggetti utilizzati quotidianamente, mentre altri hanno dovuto associare agli stessi oggetti possibili funzioni per cui, in genere, non vengono utilizzati. A tutti è stato chiesto di ricordare una serie di numeri, un esercizio che non richiede il filtraggio operato dalla corteccia prefrontale. Come ci si aspettava, nessuna stimolazione ha interferito con la capacità di ricordare questa serie di numeri o di associare ad un oggetto il suo uso più comune. Quando è stata bloccata l'attività della corteccia prefrontale sinistra è aumentata la capacità di associare ad un oggetto una funzione più fantasiosa. I risultati ottenuti dagli scienziati supportano l'ipotesi che un controllo cognitivo troppo elevato possa essere uno svantaggio in alcuni casi, ad esempio nelle fasi iniziali dello sviluppo. Il lento sviluppo della corteccia prefrontale tipico dell'essere umano fa sì che i bambini non riescano ad ottenere buoni risultati in compiti che richiedono attenzione, ma che eccellano in quei compiti che, invece, richiedono immaginazione. La corteccia prefrontale del cervello è la sede del controllo cognitivo e lavora come un filtro che impedisce ai pensieri irrilevanti, alle percezioni e ai ricordi di interferire con i compiti concreti da eseguire. I risultati hanno dimostrato che, riducendo l'attività della corteccia prefrontale, le persone se la cavano meglio nelle attività creative e sfogano più efficacemente l'immaginazione. Sappiamo che la corteccia prefrontale del cervello controlla la nostra cognizione, gli scienziati hanno verificato che "spegnendo" la sua funzione di filtraggio rispetto ai ricordi ed alle percezioni nel nostro normale pensare è possibile in qualche modo dare maggiore spazio alle abilità creative di una persona. |
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