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La personalità influenza la salute fisica e mentale
Benessere - Articoli
Scritto da Letizia Perugia     Lunedì 21 Gennaio 2013 15:39    PDF Stampa E-mail
dnaChe il Dna influenzi la nostra vita lo sapevamo già, ma ora viene fuori che anche la personalità influenza la nostra salute, sia fisica che mentale. Le differenze nella personalità degli individui pare facciano anche la differenza in quelle che sono le aspettative di vita e la salute, sia fisica che mentale.

Le malattie e le predisposizioni possono dunque essere inscritte nei geni e nel Dna, così come certe inclinazioni e, probabilmente, anche una parte della personalità. La personalità pare possa influenzare la salute, sia fisica che mentale e la longevità.

ricerca medica
Ma sono i geni e il Dna a influenzare la personalità, e questa a sua volta a influire sulla salute, o è l'opposto? La personalità influenza salute e longevità perché, in qualche modo, agisce su geni e Dna?

Gli scienziati però, al momento, non sanno del tutto rispondere. Hanno tentato di farlo i ricercatori dell'Università del Minnesota, con uno studio. I risultati sono stati presentati al Fourteenth Annual Meeting of the Society for Personality and Social Psychology che si è tenuto dal 17 al 19 gennaio 2013 a New Orleans.

Capire come le persone differiscono le une dalle altre, e come questo influenzi le varie conseguenze, è una cosa che tutti noi facciamo su base intuitiva. La psicologia della personalità tenta di portare rigore scientifico a questo processo.

A dire del dottor Colin DeYoung, la personalità influenza le prestazioni di studio e lavoro, gli atteggiamenti politici e sociali, la qualità e la stabilità delle relazioni sociali, della salute fisica e la mortalità, e il rischio di disturbi mentali.

In questo studio, DeYoung e colleghi hanno coinvolto un gruppo di volontari a cui è stato chiesto di scegliere tra una serie di piccole ricompense immediate o premi più consistenti differiti nel tempo (come, per esempio, 15 dollari subito o 25 dollari diluiti in tre settimane).

Le reazioni alle proposte e le decisioni sono state monitorate grazie ad una risonanza magnetica funzionale per immagini (o fMRI). I dati raccolti hanno permesso di comparare le attività cerebrali con le caratteristiche della personalità che emergevano durante i test.

Le prime osservazioni hanno dato modo ai ricercatori di scoprire che una caratteristica della personalità come l'estroversione si evidenziava con un'attività neurale nella regione cerebrale chiamata Corteccia mediale orbitofrontale.

Questa area è coinvolta nella valutazione delle ricompense e si è mostrata più attiva quando era in gioco l'accettare una ricompensa immediata, piuttosto che quella differita nel tempo (anche se più cospicua). Questa è una regione del cervello in cui gli scienziati hanno già dimostrato che l'estroversione predice la dimensione della regione stessa. Lo studio fornisce alcune evidenze convergenti circa l'importanza della sensibilità alla ricompensa come base dell'estroversione.

I risultati possono aiutare a comprendere cosa forma le persone, spiegando le caratteristiche più importanti della personalità, quali processi psicologici questi tratti rappresentano, e come tali processi sono generati dal cervello.

Il cervello è un sistema molto complesso, e le neuroscienze stanno facendo grandi progressi nella comprensione di esso. Il collegamento tra la funzione del cervello e la personalità è un altro passo per capire come il cervello ci rende ciò che siamo e chi siamo, secondo il dottor DeYoung.

L'influenza della personalità sull'aspettativa di vita e la salute possono essere spiegate dalla propensione all'accettare una ricompensa subito o più avanti nel tempo, con la speranza che questa sia maggiore.

La cosa importante è sapere che le scelte e le azioni che compiamo oggi possono avere un impatto nel futuro. Scelte sbagliate possono influire negativamente sulla salute e la longevità, così come quelle giuste possono influire in positivo.

Precedenti studi suggeriscono che essere ottimisti non mette al riparo dalle malattie o dalle esperienze negative. Questo perchè chi è ottimista spesso è anche propenso ai comportamenti a rischio, e non prende in seria considerazione le conseguenze.

 
 

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