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Parte la sperimentazione del metodo Zamboni per curare la sclerosi multipla
Benessere - Articoli
Scritto da Tatta Bis     Giovedì 10 Gennaio 2013 10:29    PDF Stampa E-mail
dottore cartoonEntro la primavera saranno autorizzati 10 Istituti in cui la sperimentazione entrerà nella fase operativa. La notizia arriva dall'ospedale S. Anna di Ferrara, centro pilota della sperimentazione nazionale, che diffonde una comunicazione attraverso il "comitato scientifico". Questo guida i lavori della sperimentazione, e che ribadisce che lo studio non verrà interrotto e nemmeno condizionato da altri studi finanziati da enti privati.

I Centri che cominceranno la sperimentazione del metodo Zamboni a gennaio saranno quattro. La volontà è quella di fornire, attraverso i dati generati da Brave Dreams, un fortissimo contributo alle conoscenze. Al termine della sperimentazione saranno quasi 700 i pazienti studiati e si ritiene che lo studio si concluda entro due anni.


sclerosi multiplaIl nome dello studio è "Brave Dreams" ed è stato ideato dal professor Paolo Zamboni  e consiste nelll'angioplastica venosa come trattamento per la Ccsvi associata alla sclerosi multipla. Alla fine dello scorso anno, la Regione Emilia-Romagna ha espresso soddisfazione per la sperimentazione dell'angioplastica. Questa serve a ripristinare la circolazione nelle vene del collo affette da blocchi che, generando radicali liberi, infiammano il cervello determinando le placche della sclerosi multipla.

La Regione si è impegnata affinché studi contrapposti, condotti da privati e seppur meritevoli, non siano utilizzati per condizionare o frenare la sperimentazione su tutto il territorio nazionale. La Regione Emilia-Romagna ha finanziato la sperimentazione della "cura Zamboni" e ha approvato in Assemblea legislativa due risoluzioni politiche.

La prima per impegnare la Giunta regionale a contrapporsi a un uso di studi diversi che intenda "condizionare o frenare" la sperimentazione clinica del trattamento per l'Insufficienza venosa cerebro-spinale cronica (Ccsvi). La seconda per esprimere soddisfazione per il protocollo di sperimentazione, evidenziando i 58.000 malati di sclerosi multipla in Italia e ripercorrendo le ricerche di Zamboni a Ferrara.

 

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