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Tumori: un solo farmaco per curarli |
Benessere - Articoli |
Scritto da Angela Messina Venerdì 28 Dicembre 2012 09:53 |
Da anni si cerca di trovare una cura ad ampio spettro contro il cancro, ma l’impresa è ardua. Oggi, per la prima volta, tre aziende farmaceutiche, la Merck, la Roche e la Sanofi, hanno deciso di lavorare insieme per produrre un nuovo tipo di farmaco in grado di agire contro alcuni tipi di tumori.
Le case farmaceutiche stanno studiando una nuova cura per i tumori che agisce su un'anomalia che riguarda un gene responsabile dello sviluppo di diverse neoplasie e secondo quanto sostenuto dai ricercatori il nuovo farmaco genetico potrebbe essere efficace più o meno sulla metà dei tumori attualmente conosciuti. Gli studiosi hanno visto che quando una cellula sana presenta un DNA molto danneggiato si attiva un processo denominato apoptòsi, un processo di morte della cellula noto anche come suicidio cellulare. La p53, anche conosciuta come proteina tumorale 53, ferma l'accrescimento e la divisione cellulare nel caso in cui vengano rilevati dei danni al DNA e, se tali danni non possono essere riparati, attiva il processo di apoptòsi. Nel corso di diversi studi si è però scoperto che le cellule tumorali riescono a disattivare direttamente,attraverso una mutazione, o indirettamente, attraverso un'altra proteina, questa proteina . Poter riattivare la p53 nelle cellule cancerogene potrebbe quindi essere l'arma vincente per eliminare numerose forme di tumori. La maggior parte degli studi che si sono interessati alla proteina tumorale 53 sono stati condotti in vitro e su alcune cavie, solo la Roche, attualmente, ha superato le varie tappe necessarie per la sperimentazione sull'uomo ottenendo una dose del farmaco abbastanza efficace e con una tossicità contenuta. Il prossimo passo della Roche sarà quello di riesaminare i dati ottenuti fino ad ora e, nel caso si confermassero positivi, avvierà una sperimentazione clinica su più tipi di tumore. Anche la casa farmaceutica Merck negli ultimi mesi ha ottenuto dei buoni risultati approfondendo gli studi per capire quale sia la dose sicura e sta reclutando pazienti affetti da leucemia mieloide acuta. Nel 2012 anche la Sanofi ha intrapreso dei test utili per ricevere dall'EMA (European Medicines Agency) il via libera per la sperimentazione sull'uomo. Otis Brawley Webb, direttore medico e scientifico dell'American Cancer Society, spiega che i risultati ottenuti da queste case farmaceutiche sono solo un assaggio dei prossimi sviluppi dei farmaci antitumorali, l'organo da cui il cancro a origine avrà sempre meno importanza nella scelta delle cura mentre il target molecolare acquisirà maggiore importanza. Ci sono ancora molte incertezze sull’effettiva realizzazione di tali farmaci, ma questa scelta potrebbe significare la creazione di nuovi trattamenti per tumori rari, finora trascurati e praticamente senza cura, così come quelli comuni. |
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