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Undicimila bambini necessitano di cure palliative |
Benessere - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Venerdì 30 Novembre 2012 09:28 |
Dal primo convegno europeo sulle cure palliative, organizzato dalla Fondazione Maruzza Lefebvre D'Ovidio Onlus, è emerso che sono ben 11 mila, in Italia, i bimbi che hanno bisogno di cure palliative per malattie inguaribili o terminali. Esiste un'assistenza inadeguata che li costringe a passare molto tempo in ospedale: un milione e 600 mila giorni di degenza ospedaliera all'anno, 580 mila nei reparti di terapia intensiva.
Sarebbe possibile avere un enorme risparmio per la Sanità Pubblica attraverso l'uso degli hospice che sono centri residenziali di cure palliative ossia una struttura sanitaria residenziale per malati terminali, attraverso l'attivazione e l'utilizzo di una rete per le regioni e il miglioramento della qualità della vita per questi piccoli pazienti. Due anni fa veniva approvata lla legge 38 del 2010 sull'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore e il suo obiettivo è la creazione di un network. Negli anni precedenti è stata stimata una spesa di 650 milioni di euro l'anno per le degenze di questi bambini, in Italia, e si prevede che l'attivazione di reti regionali, che permettono la gestione domiciliare o in strutture dedicate (hospice pediatrici), sarà circa il 50% di questa cifra. Queste cure sono un diritto di tutti i bambini inguaribili, nel mondo e in Italia. Al convegno ha partecipato l'ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta che ha dichiarato di voler fare di più perchè ritiene che sia molto importante che questi piccoli pazienti ricevano oltre alle cure farmacologiche anche assistenza adeguata. Un'altro importante intervento è stato quello dell'immunologo Fernando Aiuti che sostiene che la vita media si sia allungata, ma restano comunque situazioni a cui la medicina classica non riesce a dare risposte e l'unica cosa da fare è dare cure mediche e assistenza psicologica ossia cure palliative, prima previste solo per i malati terminali. Adesso questo tipo di cure verranno fornite anche a chi soffre di malattie comuni non guaribili, come l'Aids, leucemia, insufficienza renale, demenza senile e l'alzheimer. Al convegno ha testimoniato anche di Omar Leone, un padre che ha vissuto in prima persona la rilevanza delle cure palliative pediatriche per Edoardo, il suo bambino di due anni, e della giovane Claudia Robustelli, colpita da una malattia rara, la glomerulonefrite membrano proliferativa di tipo II. Entrambi hanno ribadito l'importanza della ricerca e sopratutto delle cure palliative in malattie nelle quali "ci si sente troppo spesso lasciati soli". |
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