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La dislessia si può aiutare con le app di tablet e smartphone |
Benessere - Articoli |
Scritto da Carmela Pelaia Lunedì 26 Novembre 2012 10:02 |
La Dislessia è un Disturbo Specifico dell'Apprendimento (DSA). Con questo termine ci si riferisce ai soli disturbi delle abilità scolastiche ed in particolare a: dislessia, disortografia, disgrazia e discalculia. La dislessia è una difficoltà che riguarda la capacità di leggere e scrivere in modo corretto e fluente. Leggere e scrivere sono considerati atti così semplici e automatici che risulta difficile comprendere la fatica di un bambino dislessico.
Ma ora questi bambini possono essere invogliati alla lettura utilizzando delle App per smartphone e tablet. La proposta arriva da Lenin Grajo, esperto dell'Università di Saint Louis (Stati Uniti), secondo il quale un buon metodo potrebbe essere quello di rendere piacevole e facile la lettura. Ricordiamo che la legge 170 del 2010 stabilisce chiaramente che, alla presenza di diagnosi di DSA, la scuola è tenuta a formulare un piano didattico personalizzato, che preveda l'attuazione delle misure e degli strumenti compensativi e dispensativi necessari al ragazzo. Ciò deve essere applicato, sia durante l'anno scolastico, che in sede di esami finali. Intanto Grajo spiega che "è l'approccio multisensoriale a rendere i libri molto interattivi", a volte anche grazie alla presenza di fotocamera e registratore. Se chiedete a un bambino con dislessia di leggere un libro, vi dirà che non è capace. Ma con queste applicazioni, i bambini amano davvero fare queste attività di lettura". A giovarne sono le capacità di leggere, scrivere, sillabare, studiare e organizzarsi che, inoltre, possono aiutare ad aumentare l'autostima anche fra i banchi di scuola. Diamo un aiuto in più: come si riconosce la dislessia nei bambini? Secondo l'Associazione Italiana Dislessici (AID) già nella scuola dell'infanzia bambini che presentano uno sviluppo linguistico (sia in produzione e/o comprensione) atipico, come parole storpiate, scarso vocabolario, dovrebbero consultare il pediatra che nel bilancio di salute annuale deve monitorare le situazioni a rischio valutando anche l'anamnesi familiare (presenza di disturbo specifico del linguaggio, dislessia) ed inviando il bambino alle strutture competenti. Se al termine del primo anno della scuola primaria di primo grado il bambino presenta una delle seguenti caratteristiche: 1) difficoltà nell'associazione grafema-fonema e/o fonema grafema; 2) mancato raggiungimento del controllo sillabico in lettura e scrittura 3) eccessiva lentezza nella lettura e scrittura 4) incapacità a produrre le lettere in stampato maiuscolo in modo riconoscibile è opportuno consultare le strutture competenti rivolgendosi ad uno specialista (neuropsichiatra, psicologo) per avere una diagnosi; l'Associazione Italiana Dislessia offre al riguardo una consulenza gratuita indicando i Centri competenti a cui riferirsi a seconda della Regione. Approfondimenti: associazione italiana dislessia |
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