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L'uomo è sempre più evoluto, ma sta perdendo la sua intelligenza |
Benessere - Articoli |
Scritto da Angela Messina Giovedì 15 Novembre 2012 08:00 |
Dagli albori della vita ad oggi l'uomo si è evoluto moltissimo, ma ad un certo punto la perdita della pressione evoluzionistica a essere più brillanti, in seguito alla creazione dei primi insediamenti agricoli, e quindi condizioni di vita che richiedevano una minore selezione naturale, ha fatto sì che l'intelligenza umana non si crescesse di pari passo.
Questo è quanto affermato da uno studio condotto dall’Università di Stanford e pubblicata dalla rivista Trends in genetics: sembrerebbe che con l’evoluzione la razza umana stia perdendo intelligenza, a causa della selezione naturale che tenderebbe ad avvantaggiare chi accomoda maggiormente la mente e il fisico. Il principale autore dello studio, Gerald Crabtee, spiega che la specie umana è fragile dal punto di vista intellettuale e probabilmente ha raggiunto il picco di intelligenza tra i 6.000 e i 2.000 anni fa. Oggi è sufficiente che la selezione naturale diventi meno severa per indebolire il patrimonio intellettuale. Crabtee spiega come i nostri antenati preistorici si siano evoluti grazie allo spirito di sopravvivenza che li ha portati alla necessità di mettere in atto l’ingegno per procurarsi il cibo, per riscaldarsi ecc. Tutto ciò ha portato ad una selezione naturale che ha visto la sopravvivenza dei più forti e intelligenti mentre ha visto la scomparsa di quelli meno svegli. Tutto questo processo, ora, sembra non essere più valido e di conseguenza, l’uomo è sempre meno intelligente. Sono stati individuati da 2mila a 5mila geni legati all’intelligenza e in assenza di selezione, gli ultimi tremila anni sono stati un tempo sufficiente per alterare questi geni in diverse mutazioni, compromettendo l'intelligenza umana. Secondo Crabtee la sola mutazione di uno dei geni connessi all’intelligenza ridurrebbe la nostra capacità intellettuale ed emotiva. Queste mutazioni si sarebbero trasmesse di generazione in generazione, portando, quindi, ad una graduale diminuzione dell’intelligenza della specie. In effetti recenti scoperte nell'ambito delle neuroscienze hanno svelato che i geni responsabili delle funzioni cerebrali sono particolarmente suscettibili alle mutazioni. Parlando delle previsioni future, il biologo ipotizza che tra 3000 anni il genere umano sarà sottoposto a due mutazioni genetiche responsabili di questo processo, anche se fino ad allora la scienza avrà fatto passi da gigante e avrà trovato la soluzione a tale problema. |
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