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Consumare pesce fa bene al cuore, ma attenzione al mercurio! |
Benessere - Articoli |
Scritto da maddyparla Martedì 04 Settembre 2012 17:02 |
Il pesce è da sempre un alleato di chi ha a cuore la propria salute e cerca di alimentarsi in modo corretto e consapevole. Gli esperti lo ripetono ad ogni occasione, consumare pesce almeno tre volte a settimana aiuta a mantenersi in salute grazie ad un importante apporto nutrizionale per il nostro corpo di proteine, acidi grassi, vitamine e minerali. In particolare gli Omega3, gli acidi grassi contenuti nel pesce, aiutano a proteggersi dalle malattie cardiovascolari, migliorando la circolazione e proteggendo il cuore.
Ma alcuni tipi di pesce possono contenere alti valori di mercurio che addirittura vanificano l'effetto benefico delle sostanze nutritive. Il mercurio, metallo pesante e altamente tossico, infatti inquina il pesce pescato e può portare gravi danni all'organismo, al cervello e al cuore in particolare, se ingerito in quantità eccessive. I pesci che possono contenere maggiori concetrazioni di questo metallo sono i cosidetti pesci predatori (tonno, cernia, pesce spada, sgombro) che, a causa della loro posizione nella catena alimentare, finiscono per "mangiarsi" tutto il mercurio già assorbito dai pesci più piccoli. Il mercurio infatti è un metallo presente nell'acqua, viene ingerito dal plancton e risale la catena alimentare diventando sempre più concentrato. Il pesce che arriva sulle nostre tavole qundi, se contaminato da mercurio, può essere molto dannoso. Questa contraddizione è stata messa in luce da uno studio, pubblicato sull' American Journal of Clinical Nutrition, dei ricercatori svedesi della Umea university. Lo ricerca ha coinvolto 1.600 uomini svedesi e finlandesi su cui sono state condotte analisi di laboratorio per verificare la presenza di acidi grassi e mercurio nel sangue e nei capelli. Dall'esame sono usciti risultati contrastanti, che però lasciano il dubbio di come fare del bene al proprio cuore limitando gli effetti negativi del mercurio. Quale può essere la soluzione? La risposta è consumare molto pesce, alternando le varietà e sostituendo i pesci predatori con pesci quali il salmone, trota, nasello, sardine, riconosciuti per avere pochissime tracce del metallo incriminato. Insomma variare la dieta, scegliendo con attenzione e buon senso i cibi da consumare, consiglio peraltro valido per una corretta alimentazione in genere. Altro consiglio può essere quello di alternare pesci da ambiente naturale e pesci da allevamento (come il salmone, il merluzzo, ecc.) in modo da compensare l’eccesso di metalli, senza intossicare il nostro organismo. I pesci da allevamento infatti hanno concetrazione di mercurio di molto inferiori. |
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