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Tintarella selvaggia con lampade e bagni di sole: attenzione alla salute |
Benessere - Articoli |
Scritto da Carmela Pelaia Martedì 05 Giugno 2012 10:20 |
Considerato fino a pochi anni fa una neoplasia rara, oggi il melanoma della pelle mostra una incidenza in crescita costante in tutto il mondo e numerosi studi suggeriscono che essa sia addirittura raddoppiata negli ultimi 10 anni: a livello mondiale si stima che nell'ultimo decennio il melanoma cutaneo abbia raggiunto i 100.000 nuovi casi l'anno.
La colpa della malattia è molto spesso legata ad abitudini sbagliate, come le abbuffate di sole, sia in spiaggia che nei centri di abbronzatura, e dall'uso errato dei filtri protettivi. Si tratta di una malattia subdola, che resta latente per anni e poi è capace di esplodere e portare alla morte in pochi mesi, considerando che i meno attenti sono di più gli adulti dei bambini. L'allarme viene da Paolo Ascierto, vicedirettore dell'Unità Oncologica e medicina innovativa dell'istituto tumori di Napoli "Pascale", dal congresso mondiale di oncologia Asco a Chicago. tilizzo aumenta del 75 per cento il rischio di avere un melanoma". L'ideale, secondo l'oncologo, sarebbe "ridurre il più possibile l'utilizzo dei lettini e avviare una efficace campagna informativa sui rischi, che comprenda anche messaggi di 'warning' come per le sigarette, qualcosa come 'nuoce gravemente alla salute'". Contro la malattia la prima arma è la diagnosi precoce. Ma anche chi si tiene lontano da lampade e lettini solari, deve fare attenzione ai "full immersion" al mare e ai monti, alla ricerca della tintarella veloce concentrata nell'arco dei due giorni del week-end. Anche questo tipo di esposizione rappresenta infatti un fattore di rischio per i tumori della pelle. Sotto accusa sono stavolta i comportamenti dei genitori che, attenti a proteggere i figli dall'esposizione ai raggi solari, ma molto meno verso se stessi. Il dato emerge da un'indagine condotta in Francia su 1.500 persone con e senza bambini, di cui 1.067 (748 con bambini e 319 senza) hanno riferito di esporsi al sole almeno 10 giorni all'anno. Nel gruppo di mamme e papà emerge una sostanziale incoerenza: il 50% dei genitori insiste perché‚ il bimbo si protegga la testa con un cappello, ma appena il 23% dà il buon esempio indossandolo in prima persona. E mentre l'87% applica e riapplica regolarmente la crema protettiva al figlio, il dato crolla al 44% quando si tratta di spalmarla sulla propria pelle. Senza contare il fattore protettivo, significativamente più basso nei genitori rispetto ai figli. |
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