Il consumo di frutti a guscio come noci, anacardi, pistacchi, pinoli, pecan e  mandorle sarebbe associato ad un alto livello di lipoproteine e colesterolo HDL, quello buono, e a bassi livelli di proteina C-reattiva, che segnala un'infiammazione in atto che può portare ad una serie di malattie croniche, tra cui le cardiopatie.

Una delle scoperte più interessanti dello studio, pubblicato sul Journal of American College Nutrition, è stato che i consumatori di questi frutti hanno presentato un minore peso corporeo e un minore indice di massa corporea (BMI) rispetto ai non consumatori.

La ricerca è stata condotta dagli scienziati della Louisiana State University Agricultural center sotto la direzione della dottoressa Carol o'Neil su un campione di 13 mila persone. Chi consumava frutta secca regolarmente mostrava un'incidenza minore dei quattro fattori di rischio associati alle sindromi metaboliche, ovvero obesità a livello addominale, pressione alta, glicemia alta a digiuno e lipoproteine ad alta densità di colesterolo. La frutta secca deve essere parte della dieta quotidiana ed essere incoraggiata dai nutrizionisti e dietologi.

La frutta a guscio è inoltre una grande fonte di energia, di proprietà antiossidanti e di vitamina A, B ed E e di grassi polinsaturi: le nocciole per esempio sono una ricca fonte di vitamina A e apportano lucentezza alla pelle; le mandorle contengono fibre e sali minerali, aiutano a combattere la stitichezza e sono un toccasana per ansia e insonnia; i pinoli contengono proteine, ideali quindi per i bambini che non mangiano carne e pesce; i pistacchi invece sono ricchi di potassio e ferro. Alla luce di ciò, considerando che la dieta ideale è rappresentata da cinque piccoli pasti al giorno, si può usufruire di tutte queste proprietà benefiche consumando qualche manciata di frutti secchi a metà mattina o a merenda.