Una nuova ricerca del Karolinska Institutet di Stoccolma in Svezia ha rilevato che il rischio di subire un ictus è del 60 percento superiore se un fratello o una sorella ne hanno già avuto uno, soprattutto al di sotto dei 55 anni. La ricerca ha esaminato l'influenza dell'età, del sesso e della storia clinica familiare.

A seguito di questa relazione, gli esperti suggeriscono di rivolgersi al proprio medico perchè inizi un'azione preventiva.

Erik Inglesson, a capo dello studio pubblicato sulla rivista 'Circulation: Cardiovascolar Genetics', ha dichiarato che non è solo una questione di di predisposizione genetica, in quanto fratelli e sorelle di solito condividono simili stili di vita come la dieta, il colesterolo sanguineo e il livello di esercizio, tutti fattori molto importanti che, a differenza dei geni, possono essere cambiati e migliorati in modo da cautelarsi contro la possibilità di ictus.

Secondo le definizioni dell'OMS l'ictus è l'improvvisa comparsa di segni e sintomi riferibili a deficit delle funzioni cerebrali di durata superiore alle 24 ore non riconducibile ad altra causa apparente se non la vasculopatia cerebrale (trombo), con conseguenze anche letali. Ogni anno si verificano in Italia più di 200.000 casi di cui il 20% recidive, è la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie, la principale causa d'invalidità e la seconda di demenza. La prevenzione primaria per tutti si basa su un'opportuna informazione sull'ictus e un'educazione su adeguati stili di vita: non fumare, svolgere una regolare attività fisica, mantenere un peso corporeo corretto,  seguire una dieta con poco sale e pochi grassi, consumare frutta e verdure e pesce, latte e derivati e un bicchiere di vino al giorno.