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Trapianti: mamma dona midollo e rene al figlio e lo salva due volte |
Benessere - Articoli |
Scritto da Carmela Pelaia Venerdì 30 Marzo 2012 09:37 |
Per due volte ha ridato la vita al figlio, quando ormai ogni speranza era perduta. Succede all'ospedale Molinette di Torino, una donna nel 2003 aveva già donato il proprio midollo osseo al figlio per sconfiggere una leucemia acuta linfoblastica ma la chemioterapia aveva procurato delle complicazioni al ragazzo, cosicchè i nefrologi nella mattinata del 28 marzo hanno prelevato alla donna un rene che ridarà una nuova vita a Matteo.
All'ospedale c'è chi l'ha già ribattezzata madre coraggio ma lei, ancora provata dall'intervento seppur sorridente, dice che qualunque madre lo farebbe, perchè per un figlio si fa questo e tanto altro. La donna, Simonetta Mantovani Severi, di Perugia di 55 anni, nove anni fa per il trapianto di midollo era stata ricoverata insieme al figlio a Roma. Ora, per quello di rene, è stata sottoposta ad un lungo intervento dall'èquipe di Nefrologia delle Molinette diretta dal professor Giuseppe Segoloni, operazione perfettamente riuscita. Ed è proprio il fatto che la donna avesse donato alcuni anni fa il midollo che è stato possibile eseguire questo trapianto: grazie al midollo ricevuto dalla madre, il sistema immunitario del ragazzo non riconosce il rene trapiantato come ostile e consente di non ricorrere alla terapia antirigetto. Matteo ha 29 anni, era stato sottoposto nel 2003 al primo trapianto per una grave forma di leucemia acuta linfoblastica ed anche quell'operazione era perfettamente riuscita al punto che sei anni dopo i medici avevano dichiarato la remissione della malattia; purtroppo delle complicanze urologiche dovute alla chemioterapia avevano compromesso l'uso dei reni del ragazzo causando prima un'insufficienza renale grave, costringendo poi Matteo alla dialisi dal 2005 per tre volte la settimana. Il doppio intervento è durato otto ore: il prelievo del rene della madre è stato eseguito dagli urologi Giovanni Pasquale, Andrea Bosio e dall'anestesista Fabio Gobbi; il trapianto sul figlio è riuscito grazie ai chirurghi vascolari Piero Bretto e Monica Hafner con l'urologo Fedele Lasaponara e l'anestesista Guido Sansalvadore. Madre e figlio resteranno sotto osservazione alle Molinette per qualche giorno, in due reparti diversi ma vicini, e la donna non è per nulla preoccupata dal fatto che dovrà vivere con un rene solo, anzi ha detto che ne approfitterà per riposarsi un po'. Intanto ieri sera è arrivato un messaggio ai medici da parte del presidente della Regione Roberto Cota: "L'eccellenza nel campo dei trapianti continua a essere il supporto fondamentale di tanti atti d'amore che periodicamente si ripetono in Piemonte". |
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