Novità per la cura del cancro ovarico: la Commissione Europea ha approvato il trattamento combinato di chemioterapia standard e bevacizumab, per i momenti successivi all'intervento chirurgico, richiesto da un cancro in stato avanzato.

Alla notizia, comunicata dalla Roche, medici ed esperti del settore hanno dichiarato la propria soddisfazione, definendo l'approvazione del nuovo farmaco il primo grande passo avanti degli ultimi 15 anni nel trattamento del carcinoma ovarico. 

Il cancro ovarico ad oggi è la forma di tumore che causa più decessi: è per questo che nuove cure di questa malattia potrebbero determinare significativi miglioramenti nella popolazione mondiale. Di 220mila casi diagnosticati ogni anno, infatti, 140mila finisco per essere chiusi con dichiarazione di morte. 

Il bevacizumab, il nuovo farmaco ammesso, è ora uno dei pochi biologici previsti per il trattamento di diverse patologie, ha spiegato Hal Barron M.D., Chief Medical Officer e Head, Global Product Development della Roche. 

Stando a quanto spiegano gli esperti, il bevacizumab si è dimostrato molto utile nella cura del cancro ovarico: utilizzato in combinazione con la chemioterapia prima e poi da solo nella fase III, ha allungato visibilmente il periodo di vita delle pazienti, affette da carcinoma ovarico in stato avanzato, prevenendone ulteriori sviluppi.

Questo nuovo farmaco agisce direttamente sul fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGF), fattore strettamente correlato allo sviluppo del tumore ovarico. Inibendo l'azione di questo fattore, il bevacizumab blocca lo sviluppo di ascite, ossia versamento di liquido patologico nella cavità addominale, evitando il peggioramento della malattia e, nella maggior parte dei casi di un immediato decesso.