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Il bilinguismo rende il cervello più rapido nelle decisioni |
Benessere - Articoli |
Scritto da Martina Paolucci Mercoledì 09 Novembre 2011 09:40 |
In un mondo sempre più globalizzato, dove sempre più frequenti sono vicini di casa stranieri, parlare almeno un'altra lingua oltre la propria risulta essere sempre un ottimo aiuto, nelle relazioni sociali e nel lavoro.
Secondo uno studio condotto dall'Università Vita-Salute e dall'Istituto Scientifico Universitario San Raffaele di Milano, in collaborazione con le Università di Hong Kong, Londra e Barcellona, conoscere più lingue aiuta a prendere decisioni in modo più rapido, grazie a neuroni più efficienti, anche con minore sforzo. La ricerca, pubblicata sulle pagine di Cerebral Cortex, è consistita nel confronto tra due gruppi di volontari: il primo era composto di abitanti dell'Alto Adige, quindi padroni di due lingue fin dalla nascita, l'italiano e il tedesco, mente il secondo fatto di individui monolingue, tutti della stessa età e provenienti da un ambiente socioeconomico comunque paragonabile a quello dei primi. I due gruppi sono stati sottoposti a test cognitivi, con un costante monitoraggio dei ricercatori rispetto alle attività cerebrali. Per lo scopo, sono state utilizzate avanzate tecniche di neuroimagins: la "voxel-based-morphometry" per misurare la densità della materia grigia nel cervello e risonanze magnetiche per seguire l'attività del cervello. I risultati mostrano come i bilingui abbiano più materia grigia nella corteccia del cingolo anteriore, ossia la parte del cervello che controlla l'attività decisionale. Lo ha spiegato Jubin Abutalebi, professore di neuropsicologia dell'Università Vita-Salute, aggiungendo che si è potuta constatare una correlazione positiva tra le performance in ambito di conflitti cognitivi e lo spessore della materia griga nel cingolo anteriore. Il bilinguismo quindi, se presente dalla nascita, può incidere direttamente sullo sviluppo del cervello. La spiegazione? Non è ancora chiara, ma l'ipotesi è che il cervello, abituato fin da piccolo allo switch tra una lingua e l'altra, si ottimizzi affinchè possa svolgere compiti cognitivi che richiedono rapidità ed efficienza, dove l arapidità significa anche meno dispendio di energia. Secondo i ricercatori, il segreto sta nelle strutture neurali utilizzate da questi soggetti per tenere distinte, fin da piccoli, le due lingue, senza mescolarle. Queste strutture, infatti, sarebbero proprio quelle impegnate nei processi decisionali, che quindi diventano più efficaci in minor tempo. Risultati che, dunque, avvalorano ulteriormente la tesi che lo studio di più lingue, fin dalla tenere età, aiutano a migliorare le prestazioni della mente, garantendo ai bambini, futuri lavoratori e studiosi, una maggiore padronanza e rapidità nella scelta del proprio futuro. |
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