Effettuato a Pisa il primo trapianto di occhio bionico su un uomo di 60 anni affetto da una grave forma di retinite pigmentosa e quasi completamente cieco da entrambi gli occhi.

Questo è un traguardo destinato a rivoluzionare l’approccio chirurgico alla cura di malattie di questo tipo. Ad eseguire l’intervento è stato Stanislao Rizzo, direttore del reparto di Chirurgia oftalmica dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana. L’operazione è durata meno di 4 ore e non ci sono state complicazioni.

Per effettuare questo tipo di trapianto è stato utilizzato il dispositivo Argus II, realizzato nei laboratori della Second Sight Medical Products in California. In pratica si tratta di un microcomputer, dotato di telecamere, progettato per avere un collegamento con l’organismo umano. Sarà importante e complessa la procedura per regolare e calibrare al meglio la funzione visiva del paziente. Infine si potrà iniziare la riabilitazione dell’occhio in modo da consentirgli di recuperare al meglio la sua funzionalità per permettergli di vedere meglio possibile.

«Fra due settimane, il tempo necessario all’occhio per ristabilirsi completamente dalla chirurgia, il dispositivo sarà attivato e calibrato per la funzione visiva del paziente. Da quel momento anche la riabilitazione prenderà il via permettendo al paziente di ottenere i migliori risultati possibili in termini di visione funzionale», afferma il prof. Rizzo.

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) nel mondo  vivono 314 milioni di persone con handicap visivo grave (45 milioni di ciechi, 269 di ipovedenti). La prima causa è la cataratta (39,1%), seguita dai vizi refrattivi non corretti (18,2%), glaucoma (10,1%), degenerazione maculare senile (7,1%), opacità della cornea (4,2%), distacco di retina (3,9%), cecità infantile (3,2%), tracoma (2,9%), oncocerchiasi (0,7%) e altre cause (10,6%). In Italia l’Istat stima che ci siano 362.000 ciechi, mentre secondo altre fonti sarebbero almeno 380.000.