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La Corte europea ha espresso parere negativo sull'uso di embrioni per sperimentare nuovi farmaci |
Benessere - Articoli |
Scritto da Giorgia Marchesi Giovedì 20 Ottobre 2011 10:45 |
La Corte di Giustizia europea ha deciso che non è possibile brevettare procedimenti che utilizzano cellule staminali estratte da embrioni umani e ha emesso una sentenza allargata alla nozione di embrione umano che deve essere intesa in senso ampio.
Dunque è vita nascente anche l'ovulo fecondato, lo sono ovuli non fecondati in cui sia stato impiantato il nucleo di una cellula umana matura e l' ovulo non fecondato indotto a dividersi e svilupparsi con partogenesi. L'embrione non va toccato neppure allo stadio iniziale di blastocisti che invece la comunità scientifica laica ritiene possa costituire terreno di sperimentazione. Non solo, i giudici sottraggono a distruzione anche entità nascenti non legate alla fecondazione ma ottenute con partogenesi, cioè senza spermatozoi, attraverso una sorta di autofecondazione. La sentenza riguarda un processo intentato da Greenpeace. L' associazione aveva contestato a un ricercatore tedesco la brevettabilità di una terapia con staminali umane che ha comportato la distruzione dell' embrione. Oliver Brüstle aveva già perso la causa presso il tribunale federale tedesco e non si era arreso, presentando un ricorso. I giudici si sono rivolti all' organismo europeo. Il ricercatore era titolare di un brevetto depositato il 19 dicembre 1997 su cellule progenitrici nervose isolate e depurate, che potrebbe avere un impiego terapeutico nel Parkinson. Per buona parte degli scienziati, che ne contestano i presupposti scientifici, la sentenza mette la parola fine (almeno in Europa) a un filone di ricerca molto promettente: senza brevetto svaniscono le possibilità di guadagno e non ci sarà azienda che vorrà investire nel settore. Esultano invece quanti ritengono la fecondazione il momento in cui ha avvio la vita umana, che vedono nella sentenza un giudizio in grado di ristabilire le priorità tra valori non negoziabili e ricerca. In seguito a questa sentenza sul modno scientifico ci saranno delle ripercussioni e infatti, Filomena Gallo, segretario dell' Associazione Luca Coscioni spiega che la sentenza è vincolante nei confronti dello Stato per il quale è stata emessa e che negli altri Stati membri diventa la fonte principale di ordinamento. In Italia la legge 40 vieta ogni intervento e sperimentazione sull' embrione. I pareri sono discordanti, per il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella si tratta di un traguardo importante che limita il mercato del corpo umano, mentre per Carlo Alberto Redi, genetista dell' Università di Pavia questo è frutto di pregiudizio sbagliato e di un'etica falsa, poichè l'embrione ottenuto per trasferimento nucleare non può svilupparsi. |
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