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Prugne secche per combattere l'osteoporosi |
Benessere - Articoli |
Scritto da Martina Paolucci Lunedì 22 Agosto 2011 14:00 |
Un problema che molte donne riscontrano, soprattutto dopo la menopausa, è l'osteoporosi, una condizione per cui si è soggetto ad un più alto rischio di fratture a causa della diminuzione della massa e delle modificazione della microarchitettura delle ossa. Esistono cure che rallentano il graduale processo di indebolimento dello scheletro, ma un prezioso aiuto, secondo una ricerca condotta dagli studiosi della Florida State University, può essere garantito dalle prugne secche.
Secondo la ricerca pubblicata sul British Journal of Nutrition, questo frutto rappresenta un importante proattivo che aiuta la prevenzione di osteoporosi e fratture. A parere di Bahram H. Arjmandi, professore e presidente del Dipartimento di Scienze della nutrizione della Florida State University, se è vero che tutta la frutta e verdura ha effetti positivi sulla nutrizione e sull'organismo, è altrettanto vero che le prugne si sono rivelate un alimento straordinario, molto più dei suoi simili. La ricerca è stata consotta su due gruppi di donne, tutte nel periodo dopo la menopausa, per un periodo di 12 mesi. Al primo gruppo, composto di 55 donne, sono stati fatti ingerire 100 grammi di prugne secche, all'incirca 10, ogni giorno, per tutta la durata del periodo osservato. Alle 45 donne del secondo gruppo invece, sono stati consigliati 100 grammi giornalieri di mele essiccate. Inoltre, ogni partecipante allo studio ha assunto 500 milligrammi di calcio al giorno e 400 unità di vitamina D. I risultati hanno evidenziato nel primo gruppo (quello curato con le prugne secche) un significativo aumento della densità minerale ossea dell'ulna e della colonna vertebrale, dato assente nel caso del gruppo sottoposto alla cura di mele. Secondo Arjmandi, la spiegazione di una tale differenza va ricercata nella capacità delle prugne secche di annullare il tasso di riassorbimento osseo che, andando avanti con gli anni, tende ad aumentare tanto da superare quello di crescita di nuovo tessuto. Ad ogni modo, consiglia Arjmandi, è bene tenere sotto controllo il proprio organismo in modo da individuare precocemente la malattia, e curarla fin dal suo esordio. E, come sostenuto dalla ricerca, invita tutti a cominciare già a mangiare 2 o 3 prugne secche al giorno aumentandole gradualmente con il passare del tempo, così da non trovarsi impreparati e garantirsi una salute più durevole. D'altra parte, nemmeno gli uomini, dovrebbero sottovalutarla: negli Stati Uniti sono 10 milioni le persone che ne soffrono, ma un quinto (2 milioni) sono uomini. |
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