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Solo 12 ore per annientare il tumore al seno |
Benessere - Articoli |
Scritto da Martina Paolucci Venerdì 10 Giugno 2011 09:00 |
Dodici ore per debellare il cancro dal nostro corpo, dodici ora per salutare un ospite sgradito che porta tanta sofferenza. L'annuncio arriva dallo Ieo, l'Istituto Oncologico Europeo diretto dal prof. Umberto Veronesi, nel giorno dello Ieo Day 2011, incontro annuale durante il quale gli esperti si confrontano sui risultati delle ricerche e cure effettuate. Durante l'incontro è stato presentato il primo "day surgery senologico" d'Europa. Nell'Istituto sarà possibile effettuare tutta la preparazione all'intervento, l'intervento stesso e il monitoraggio post-operatorio in sole 12 ore, contro le 48 necessarie attualmente.
Le nuove tecnologie fanno ben sperare le tante donne colpite dal cancro al seno anche se, come affermano spesso gli stessi oncologi “oggi è più facile togliere un tumore dal seno che non dalla mente” di una paziente. Insieme alle nuove procedure, dallo Ieo arrivano messaggi fiduciosi che mirano a rincuorare le donne, assicurando che “prevenzione diagnosi e trattamento precoce rendono il tumore al seno una malattia curabile”. Il day surgery senologico è già stato testato su 500 donne. Questo tipo di trattamento è possibile su pazienti il cui tumore sia stato diagnosticato precocemente, con tumori di dimensioni medie di 4-5 millimetri (ma, con buone possibilità, anche di un centimetro e mezzo). Il nuovo programma breve prevede analisi accurate in day hospital, operazione e visita di controllo il giorno successivo l'intervento. Una volta entrate in sala operatoria si inizia l'intervento sottoponendo le pazienti a radioterapia intraoperatoria e al termine dell'operazione. Qualche ora dopo la paziente può essere dimessa, rimanendo comunque in comunicazione con i medici per qualsiasi problema. Alberto Luini, direttore della Senologia, sottolinea che “la cura in 12 ore è molto gradita alle donne, la proposta di poter entrare al mattino e alla sera tornare già a casa rende la diagnosi piu’ ‘lieve’ e la malattia, con le sue cure, è accettata più serenamente. Inoltre questo ci permette di ridurre la lista d’attesa, che ha sempre un impatto negativo sulla paziente, perchè vorrebbe rimuovere il suo problema il prima possibile”. |
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