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Vuvuzelas e rischio infezioni: alle prossime Olimpiadi potrebbero essere vietate |
Benessere - Articoli |
Scritto da Martina Paolucci Venerdì 27 Maggio 2011 09:00 |
Colpevoli di diffondere troppi microbi. Le vuvuzelas, lo strumento diventato popolare durante gli ultimi Mondiali di calcio, fortemente criticati per l'inquinamento acustico e il fastidio arrecato ai giocatori in campo e al pubblico presente e televisivo, oggi vengono accusate di qualcosa ben più preoccupante: diffondono microbi, e quanti! I numeri sono assolutamente eclatanti: 658mila microbi per litro d'aria, che raggiungo i 4 milioni nel momento del suono vero e proprio.
Di fronte a questi dati, affiora la possibilità che Londra, per la prossima edizione delle Olimpiadi, nel 2012, ne vieti l'uso. Lo studio sullo strumento africano è stato condotto dalla London School of Hygiene and Tropical Medicine 1, in Gran Bretagna, e attesta che queste vuvuzelas possono contribuire alla diffusione di malattie infettive, attraverso un'emissione a doccia simile a quella di uno starnuto, ma decisamente amplificato. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista PLoS One e spiega come una persona portatrice di una qualsiasi malattia, che sia una semplice influenza o la tubercolosi, che suoni una vuvuzela, può contagiarne molte altre. Ruth McNerney, coordinatrice della ricerca, non è drastica quanto la BBC online, ma parla di una sorta di galateo per chi volesse far uso dello strumento da curva sud. Spiega la ricercatrice: "Così come nel caso dei colpi di tosse o degli starnuti, occorre agire in modo mirato per prevenire la trasmissione della malattia. Dunque, alle persone con infezioni deve essere sconsigliato di soffiare le vuvuzelas vicino agli altri". Per studiare la diffusione di microbi di cui ringraziare le vuvuzelas, gli studiosi hanno utilizzato un complesso dispositivo laser che calcola il numero di goccioline di saliva prodotte da otto volontari (quattro uomini e quattro donne) ai quali era stato chiesto di suonare in modo entusiasta la propria vuvuzela, proprio come se stessero sostenendo la propria squadra del cuore o la nazionale. In media, dai suonatori uscivano 658.000 particelle per litro d'aria, fino a raggiungere picchi di 4 milioni di particelle al secondo. I ricercatori hanno confrontato questi dati con quello che viene emesso da un urlo di incitamento. Chi urla emette appena 3700 particelle per litro d'aria, 7000 al secondo. Insignificante, rispetto alle vuvuzelas. McNerney mette in guardia: "Quando si partecipa a un evento sportivo circondati da suonatori di vuvuzela uno spettatore può aspettarsi di inalare grandi quantità di goccioline respiratorie nel corso della manifestazione". Sarà compito del nostro sistema immunitario proteggerci. Sarà in grado? |
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