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Curcuma: amplifica gli effetti della chemioterapia |
Benessere - Articoli |
Scritto da Martina Paolucci Mercoledì 25 Maggio 2011 16:24 |
Normalmente utilizzata nelle cucine orientali e spesso indicata come benefica dalla medicina ayurvedica indiana, la curcumina oggi suscita interesse anche nel campo della medicina cosiddetta tradizionale. Si è meritata l'attenzione della University of Michigan Comprehensive Cancer Center in quanto sarebbe di grande aiuto nella lotta ai tumori. I ricercatori hanno pubblicato i risultati del loro studio nella rivista Archives of Otolaryngology - Nead and Neck Surgery, con i quali dimostrano le proprietà benefiche di questa spezia.
Il merito che le viene attribuito suscita grande ammirazione: la curcuma riuscirebbe ad abbassare le difese immunitarie delle cellule tumorali che si proteggono dalla chemioterapia, rendendo le cellule più sensibili e la terapia più efficace. L'uso della spezia consentirebbe di ridurre di ben quattro volte i dosaggi di chemioterapici necessari ad ottenere un effetto curativo contro il tumore. Lo studio al momento è stato effettuato solo in vitro, su linee cellulari di cancro di testa e collo, ma i risultati fanno ben sperare. Thomas Carey, docente dii Otorinolaringoiatria e Farmacologia alla Medical School dell'Università del Michigan commenta: “Questo lavoro apre la strada alla possibilità di usare dosi ridotte e quindi meno tossiche di cisplatino per ottenere un effetto equivalente o addirittura migliore sui tumori”. Nella pratica, il composto a base di curcumina riuscirebbe a sensibilizzare le cellule tumorali e di superare le resistenze che queste normalmente sviluppano nei confronti delle chemio, quelle che di fatto causano la ricomparsa del tumore anni dopo la diagnosi e la cura. L'aumento dei principi attivi del farmaco che consegue alla maggiore resistenza delle cellule amplifica gli effetti collaterali, creando nuovi problemi al paziente. Spiega Carey: “In genere quando le cellule diventano resistenti al cisplatino siamo costretti ad aumentare la dose. Tuttavia, questo farmaco è talmente tossico che i pazienti che sopravvivono al trattamento spesso scontano gravi effetti collaterali nel lungo termine”. L'efficacia del composto a base di curcumina, la cui utilità starebbe proprio nella possibilità di ovviare a questo inconveniente, sarebbe legata alla capacità di legarsi a una proteina i cui livelli aumentano di circa l'80% nei tumori di testa e collo e che interferisce con i consueti meccanismi di morte cellulare, permettendo alle cellule tumorali di resistere e soopravvivere alle cure somministrate al paziente. Il composto utilizzato dai ricercatori è in realtà una riproduzione della spezia, denominato FLLL32 e studiato da una gruppo di ricercatori dell'Ohio State University. In quanto tale, purtroppo, sta dimostrando i suoi limiti: sembrerebbe inutilizzabile perchè male assorbito dall'organismo. Per questo, gli studiosi stanno cercando di risolvere il problema idenado un composto di terza generazione di cui, in futuro forse non troppo remoto, possano essere analizzati gli effetti direttamente sull'uomo. |
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