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Donna inglese costretta a vivere senza elettricità a causa di un'allergia rarissima |
Benessere - Articoli |
Scritto da Angela Messina Giovedì 19 Maggio 2011 14:02 |
Abituati come siamo a fare tutto con l'ausilio di tecnologia ed elettricità, ci sembrerà strano sapere che per alcune persone invece è necessario, a causa di una rara allergia, non usarli completamente per poter avere una qualità di vita decente. Janice Tunnicliffe, una donna britannica di 55 anni, non può guardare la televisione, ascoltare la radio, metter su il bollitore per farsi una tazza di tè; a casa sua le luci sono rigorosamente spente, Pc e cellulari banditi, passa le serate a lume di candela a giocare a scarabeo o a scacchi.
Non è facile la vita di Janice, allergica a elettricità e campi elettromagnetici a tal punto che il suo vicino di casa ha dovuto smettere di navigare in internet con la connessione wireless. La donna, madre di due figli e sopravvissuta a un cancro, sta male in presenza della tecnologia, che le provoca mal di testa, dolori al petto, nausea, formicolii a gambe e braccia.Sembra che il malessere abbia avuto inizio in seguito ad un ciclo di chemioterapia a cui la donna si è dovuta sottoporre circa tre anni fa. Il trattamento le ha lasciato un'eredità poco piacevole, questa rara condizione chiamata elettrosensibilità. I campi elettromagnetici, innescati da apparecchi in funzione, possono provocare reazioni anche gravi. Le finestre del cottage in cui la donna vive a Wellow, vicino a Nottingham, sono schermate per respingere le onde elettromagnetiche. E durante i weekend Janice scappa in campagna con il marito, per una pausa totale dai segnali elettrici. Dell'elettrosensibilità la donna è venuta a conoscenza su internet e con gli anni ha imparato da sola a gestire la sua condizione: lamenta, infatti, di non aver mai trovato ascolto nei medici, i quali sostengono che si tratti di un disturbo psicosomatico. Sfortunata sia per aver il raro disturbo sia perché non vive in Svezia o in Svizzera, in quei paesi, infatti, l’elettrosensibilità è considerata invalidante per il soggetto e sono finanziate anche le cure in un centro specializzato. E dire che il disturbo è riconosciuto anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (ma non come malattia) che stima tra l’1% e il 3% la percentuale di popolazione allergica ai campi magnetici. |
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