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Il melanoma aumenta tra i giovani al di sotto dei 30 anni |
Benessere - Articoli |
Scritto da Daniela Tombolelli Mercoledì 30 Marzo 2011 12:34 |
Il 25% dei settemila nuovi casi di melanoma segnalati in Italia ogni anno, riguarda giovani al di sotto dei trent'anni. Il melanoma è una forma tumorale della pelle che, se non presa in tempo, porta conseguenze molto gravi come le metastasi.
Il dato inquietante, reso noto questa mattina dall'Intergruppo Melanoma Italiano (IMI), fa ancora più preoccupare se pensiamo che dieci anni fa la percentuale dei giovani che si ammalava di melanoma si aggirava intorno al 5%. In un solo decennio la malattia ha subito un incremento pari al 20% nella popolazione al di sotto dei tent'anni. Tra tutte le forme tumorali questa è quella che si sta diffondendo maggiormente e con più rapidità tra la popolazione giovanile. Ogni anno, nonostante gli studi sulle vaccinazioni contro il melanoma e le recenti scoperte sulle cosiddette cellule zero, 1500 decessi sono attribuibili a questa malattia così subdola. Ma qual è il motivo del diffondersi del tumore nella popolazione giovanile? Senz'altro un'errata esposizione al sole (soprattutto nell'infanzia) e l'uso intensivo delle lampade solari che, come sappiamo, fa aumentare il rischio di melanoma del 75%. Per ora la prevenzione risulta essere l'unica vera arma contro la malattia: bisogna sensibilizzare la popolazione affinché l'esposizione ai raggi solari sia sempre accompagnata da regole di buon senso soprattutto quando si parla di bambini: uso di protezioni solari nella maniera corretta, non esporsi nelle ore centrali del giorno, proteggersi anche in città specialmente se si appartiene a fototipo chiaro. La sensibilizzazione dovrebbe interessare anche i giovani. Bisognerebbe informare le famiglie sui danni provocati da un uso sconsiderato delle abbronzature nei centri estetici e nei solarium. Tanti ragazzi (e non solo) diventano vittime di una sorta di compulsione all'abbronzatura tutto l'anno dimenticando lo "stress" provocato dalle lampade solari alla pelle sottoposta a continue sedute abbronzanti. Nei paesi nordici, dove il sole d'inverno è un raro piacere, l'uso delle lampade solari è un vero e proprio problema. I giovani spesso diventano "addicted" ovvero sviluppano una necessità sempre crescente di intensificare l'uso dei lettini solari e questo è spiegabile anche per l'effetto dei neurotrasmettitori attivati nel cervello proprio dalla luce artificiale. L'abbronzatura artificiale dà una sensazione di benessere ed influisce sull'umore oltre che sull'aspetto fisico. Ma i danni alla pelle, soprattutto se pensiamo ai fototipi nordici, sono spesso irreparabili. Un'altra arma che abbiamo per prevenire e, qualora si sia già sviluppato, curare sul nascere il melanoma, è il controllo periodico presso un dermatologo qualificato. Le persone chiare e che presentano numerosi nei dovrebbero farsi controllare ogni quattro mesi. Peccato però che spesso le liste d'attesa presso il SSN superano di gran lunga questi tempi e, nel caso si abbia una macchia sospetta sulla pelle, nessuno di noi vorrebbe aspettare un anno per farsi fare un controllo. Per questo spesso ci si rivolge al privato e solo quando la paura ci fa muovere. Dovrebbero essere promossi controlli periodici nelle scuole e negli istituti superiori: i ragazzi dovrebbero essere valutati in base al rischio di sviluppare la patologia e dovrebbe essere spiegato loro l'uso corretto dei solari e delle lampade abbronzanti. Fonte: AGI |
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