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Inerzia del sonno: quando è dura svegliarsi, è colpa del cervello |
Benessere - Articoli |
Scritto da Eva Forte Mercoledì 02 Marzo 2011 11:26 |
C'è chi la mattina al primo rintocco della sveglia salta giù dal letto come fosse sveglio già da molte ore e chi invece fatica enormemente ad aprire gli occhi. Generalmente chi ha un risveglio lento, ci mette poi tanto a carburare e questo non per colpa di un mancato sonno notturno ma dipende tutto dal cervello. A confermare il connubio risveglio-cervello è stato lo studio tutto italiano condotto dal dipartimento di Psicologia dell’Università La Sapienza di Roma insieme all’associazione Fatebenefratelli e ai ricercatori delle Università dell’Aquila e Bologna.
In base alla loro ricerca si è visto come la corteccia cerebrale appena dopo il risveglio presenti una forte diminuzione della sua attività elettrica ad alta frequenza, attività collegata allo stato vigile nell'uomo. Questo spiega il motivo per cui nei primi momenti del risveglio tutto sia rallentato. Se poi il rallentamento perdura anche dopo il risveglio vero e proprio e non ci permette di essere recettivi, di riuscire a mettere insieme alcune frasi connesse tra di loro, allora si parla di inerzia del sonno. teoricamente dopo una buona nottata dovremmo essere freschi e riposati, ma se manca la percezione dell'essere svegli allora entra in gioco questa inerzia del sonno che non permette di coordinare le capacità sensoriali da quano si aprono gli occhi ai cinque minuti successivi. Lo stordimento che alcune persone avvisano dopo essersi svegliate, dipendono poi dal fatto che, nel passaggio dal sonno alla veglia, le regioni cerebrali anteriori sono più lente di quelle posteriori, provocando uno squilibrio. |
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