Secondo uno studio condotto dai ricercatori dell’Ohio State University di Columbus il papilloma virus, se trasmesso attraverso il sesso orale, può provocare anche il tumore alla gola ed in forma più pericolosa di quanto non faccia il fumo di sigarette. L’indagine ha in particolar modo evidenziato una frequenza maggiore nelle persone con più partner contemporaneamente ed essenzialmente sotto i 50 anni.

La ricercatrice Maura Gillison ha spiegato che una persona infettata con l'HPV 16 ha un rischio 14 volte maggiore di contrarre un tumore nel tratto orofaringeo. Il rischio è indipendente dal fatto che i soggetti in questione fumino o consumino alcool. Il virus si trasmette attraverso il contatto sessuale, orale o cutaneo delle zone genitali e per questo il preservativo non sembra essere sufficiente da solo a scongiurare il rischio di contrazione della malattia.


Per difendersi sarebbe necessario vaccinarsi, ma l'efficacia del vaccino è molto discussa perchè innanzitutto non esiste un solo tipo di Papilloma Virus ma ben 120 tipi diversi classificati  a seconda del  tessuto che infettano e del livello di rischio di tumore. Il vaccino protegge, con una durata di 5 anni, solamente dai tipi di Hpv responsabili del 70% dei tumori cervicali mentre è privo di efficacia per il restante 30%; inoltre non rappresenta in nessun caso una cura e le donne devono comunque sottoporsi ad un Pap Test di controllo per verificare la totale assenza del virus contro il quale il vaccino non ha nessun potere.

In Italia il Consiglio Superiore della Sanità ha stabilito che le ragazze di dodici anni d’età rappresentino la fascia più indicata per il successo del vaccino, in virtù del fatto che durante quel momento della stagione evolutiva la maggior parte di esse non hanno ancora avuto un rapporto sessuale.

Gli scienziato stanno valutando i possibili benefici del vaccino già usato per il tumore al collo dell'utero, per il tumore orale.

Fonte: IAMM