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Un test delle urine permette di scoprire il cancro alla vescica |
Benessere - Articoli |
Scritto da Angela Messina Giovedì 24 Febbraio 2011 15:23 |
Il tumore della vescica è tre volte più frequente nell’uomo rispetto alla donna ed è in costante aumento nei Paesi industrializzati. Anche se oggi le norme di prevenzione dei tumori professionali hanno notevolmente ridotto i rischi, tuttavia chi lavora a contatto con sostanze come le amine aromatiche, usate nelle fabbriche di coloranti chimici, tessili, e nell’industria metalmeccanica, ha un rischio maggiore di contrarre questa grave malattia.
Anche il fumo di sigaretta si impone come importante causa di carcinoma della vescica e i forti fumatori hanno un rischio fino a sei volte superiore rispetto ai non fumatori. Allo stato attuale la diagnosi si basa ancora, nel maggior numero dei casi, sul riconoscimento dei sintomi, che possono manifestarsi quando la malattia è già avanzata e può essere necessaria l’asportazione della vescica. A breve sarà possibile diagnosticare il tumore alla vescica con un semplice esame delle urine. La tecnica è stata sviluppata dall'equipe di Urologia, dell’Università di Torino, diretta dal professor Dario Fontana e Paolo Destefanis. Con questo metodo sarà possibile scovare la presenza di fosfo-proteine nel tessuto tumorale attraverso l'analisi delle urine. Lo studio, cominciato sette anni fa si è avvalso della collaborazione delcdipartimento di Genetica, biologia e biochimica del professor Francesco Turrini, ha individuato un marker diagnostico che rilevasse la presenza di fosfo-proteine presente nel tessuto tumorale e nelle urine di pazienti affetti da carcinoma della vescica. In base ai risultati finora ottenuti dai test su circa 150 pazienti, la presenza di fosfo-proteine nell'urina si è dimostrata in grado di discriminare i pazienti con carcinoma della vescica dai soggetti sani, con una sensibilità e una specificità elevatissime, rispettivamente del 96% e del 100%. Come spiega il professor Fontana: «Nella maggior parte dei casi, oggi la diagnosi si basa ancora sul riconoscimento dei sintomi, primo fra tutti la presenza di sangue nelle urine. Ma quando questo segnale compare, circa un quarto dei pazienti ha già un tumore infiltrante che non può essere trattato con la semplice terapia endoscopica, ma richiede l'asportazione della vescica». L’esame anti-cancro al momento più utilizzato è la cistoscopia, che prevede l’esplorazione delle pareti interne di uretra e vescica, con l’eventuale prelievo di campioni di tessuto da analizzare. Dopo i primi promettenti risultati ottenuti dal gruppo di ricercatori, partirà uno studio multicentrico a livello internazionale, infatti l’efficacia del nuovo test, se confermata, potrebbe trasformarsi in strumento di screening di massa entro i prossimi due anni. Fonte: IAMM |
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