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Le malattie autoimmuni sarebbero causate dall’eccessiva alimentazione |
Benessere - Articoli |
Scritto da Chiara De Luna Mercoledì 16 Febbraio 2011 18:44 |
Un gruppo di ricerca internazionale, capitanato dal dottor Giuseppe Matarese, Laboratorio di Immunologia, presso l'Istituto di endocrinologia e oncologia sperimentale del Consiglio nazionale delle ricerche (Ieos-Cnr) di Napoli, ha scoperto che alla base dell'insorgere di malattie autoimmuni quali la sclerosi multipla, il diabete giovanile e l'artrite reumatoide, c'è la cattiva alimentazione ovvero l'eccesso di calorie.
Abbiamo già citato su alcune delle più note malattie autoimmuni, per avere un quadro generale di come esse funzionino, cerchiamo di capire prima cosa significa autoimmune: ovvero la distruzione da parte del sistema immunitario dei costituenti e degli organi del nostro corpo, per esempio nella sclerosi multipla si ha la distruzione della mielina responsabile della conduzione degli impulsi nervosi. La ricerca ha evidenziato che, un fattore della cellula detto mTOR (mammalian target of rapamycin), responsabile del controllo della captazione dei nutrienti (per esempio, aminoacidi e glucosio) e dei livelli energetici intracellulari, è espresso in un particolare gruppo di linfociti detti "T regolatori", molto importanti nella protezione dalle malattie autoimmunitarie e infiammatorie. mTOR controlla in modo rilevante la crescita di tali linfociti "protettivi" tramite"oscillazioni", cioè modificando nel tempo la propria attività: questi cambi sono cruciali per la crescita di tali linfociti, nell'organismo: il blocco di queste "oscillazioni" induce uno scorretto funzionamento di mTOR e quindi una riduzione nel numero di tali linfociti, predisponendo alla patogenesi delle malattie autoimmunitarie. In definitiva gli scienziati hanno messo in luce che, un eccesso calorico e nutrizionale può determinare l'attivazione costantemente alta di mTOR opponendosi quindi alle sue normali "oscillazioni e di conseguenza interferiscono nella crescita e nell'aumento del numerico dei linfociti protettivi e quindi e ad una conseguente maggiore predisposizione alle malattie infiammatori croniche e autoimmunitarie. Lo studio dura da oltre quattro anni ed è finanziato dalla Comunità europea grazie all'European Research Council Starting Grant e a Telethon, con il supporto della Juvenile Diabetes Research Foundation Americana: inoltre: coinvolge sia strutture di ricerca nazionali come il Dipartimento di Biologia e Patologia Cellulare e Molecolare dell'Università di Napoli "Federico II" e internazionali quali l'Università di Los Angeles e l'Università di Yale negli USA. Fonte: AGI |
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