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Creato primo intestino in provetta grazie alle staminali |
Benessere - Articoli |
Scritto da Angela Messina Martedì 14 Dicembre 2010 10:19 |
Negli ultimi mesi il lavoro sulle cellule staminali ha fatto dei giganteschi passi in avanti riuscendo a passare da un organo per animali a un altro con immediate applicazioni pratiche: infatti è stato costruito in laboratorio un organo umano con le staminali ed è stato dato ufficialmente il via a nuove prospettive mediche; la prima è rappresentata dalla possibilità di trapianti senza rischio di rigetto, la seconda dalla prevenzione di malattie comuni.
I dettagli sulla ricerca sono pubblicati su Nature, il magazine online di scienza e medicina. Lo studio è stato condotto da un gruppo di ricercatori del Cincinnati Children’s Hospital Medical Center, coordinato dal biologo dello sviluppo James Wells in collaborazione con il collega Jason Spence. Costruito in provetta, è in tutto e per tutto uguale a quello dell’uomo: stesso tessuto, stessa composizione cellulare, stessa architettura tridimensionale.Per la costruzione di questo intestino-tipo sono state utilizzate sia cellule embrionali che adulte riprogrammate. Sono stati, dunque, individuati tutti gli elementi in grado di forzare le cellule non mature a diventare cellule dell’intestino. Sono diventate, prima endoderma (il tessuto progenitore delle pareti interne dell’esofago, stomaco ed intestino) e poi, in 28 giorni, si sono trasformate nell’organo umano. Un organo fetale e poi mano a mano con le caratteristiche di quello di un nascituro. E anche con la possibilità intrinseca, dunque, di distinguersi nelle due parti principali (tenue e crasso) e arrivare ad una lunghezza complessiva di nove metri. La sperimentazione sugli animali ha dimostrato che questo intestino nuovo può essere utilizzato per la sostituzione degli organi ma anche per testare i farmaci mirati a curare malattie dell’apparato digerente. Secondo Wells, si tratta del primo studio che dimostra come le cellule staminali umane pluripotenti possano essere indirizzate in laboratorio a formare in modo efficiente un tessuto umano con un’architettura tridimensionale e una composizione cellulare assolutamente simile a quella del tessuto intestinale. Una delle prime applicazioni potrebbe essere sui neonati, nell’ambito della terapia per l’enterocolite necrotizzante, una patologia che causa la morte di parte dei tessuti dell’apparato digerente. Con le staminali, i danni potrebbero non essere più irreversibili. Fonte: ANSA |
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