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Cancro ai polmoni: la tac a spirale che salva la vita |
Benessere - Articoli |
Scritto da Chiara De Luna
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![]() I numeri sono senza precedenti rispetto ad altre strategie e tecniche, addirittura in due terzi dei casi si evita la chemioterapia: sette pazienti su 10 sono vivi a 5-10 anni perché il loro tumore è stato scoperto quand'era di pochi millimetri e non dava ancora sintomi della sua presenza. ![]() I dati finali dello studio Cosmos sui grandi fumatori, eseguito a Milano, sono più incoraggianti di quelli resi noti un mese fa dallo statunitense National cancer institute (Nci), prefigurando una mortalità ridotta del 50%. Per lo studio, il Cosmos della Ieo ha coinvolto per 10 anni 6.200 forti fumatori ( un pacchetto al giorno per 20 anni) ed ex forti fumatori che hanno smesso da meno di 10 anni, tra questi sono stati individuati 297 carcinomi polmonari, nel 75% dei casi a uno stadio iniziale: sono state circa 40 mila le Tac spirali eseguite nell'ambito dello studio Cosmos (ognuna costa 200-250 euro). Massimo bellomi, direttore scientifico di Radiologia, ha spiegato che l'esame è accurato, si esegue in 6 secondi e i livelli di esposizione alle radiazioni ionizzanti sono inferiori al 70% della dose raccomandata per gli studi diagnostici dalle normative europee e dalle leggi italiane: inoltre, questa tecnologia è in grado di individuare tumori anche di soli 0,6 millimetri. Sui volontari sottoposti allo studio, è stato individuato un tumore ogni 12 persone in 10 anni, l'89% dei tumori individuati è risultato asportabile chirurgicamente in modo radicale e nel 98% dei casi l'intervento è stato conservativo: importante è sottolineare che, la mortalità è stata inferiore all'1% e soltanto il 33% dei pazienti ha dovuto subire una chemioterapia. Gli specialisti dello Ieo hanno osservato che i noduli sotto i 5 millimetri possono essere considerati negativi, quelli tra i 5 e gli 8 millimetri richiedono più attenzione e quelli sopra gli 8 millimetri hanno bisogno di un esame più approfondito. Umberto Veronesi sottolinea che, lo studio continua e che il loro obbiettivo è arrivare a 20mila volontari da sottoporre a questo nuovo esame, purtroppo però la questione economica è un problema, in quanto lo studio è pagato dalla Ieo ma i costi sono molto alti e quindi senza 5 per mille e senza l'aiuto del servizio sanitario andare avanti come vorrebbero diventa difficoltoso. Ma Veronesi non si arrende e dichiara di lottare affinchè il servizio sanitario nazionale finanzi ulteriori studi. Fonte: Ansa |
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