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I migliori ricercatori all'estero sono made in Italy
Benessere - Articoli
Scritto da Maria Ida Longo     Giovedì 11 Novembre 2010 09:30    PDF Stampa E-mail
I ricercatori italiani sono i migliori all'esteroI migliori ricercatori all'estero sono gli italiani: dopo gli studi molta gente sceglie di emigrare per svolgere il proprio lavoro in maniera soddisfacente e completa, questo perché secondo il Ministro delle Salute Ferruccio Fazio la criticità della ricerca italiana, sta: nella scarsità delle risorse e della ricerca privata, nella mancanza di coordinamento tra gli enti destinatari dei finanziamenti, nella poca trasparenza nell'erogazione dei fondi.

Questo è quello che è emerso nella Prima Conferenza Nazionale sulla Ricerca Sanitaria, dove si è stabilito di mettere a disposizione dieci milioni di euro per sostenere la mobilità dei ricercatori dall'estero all'Italia, quindi per favorire, ritorni e collaborazioni non solo da parte dei nostri cervelloni nazionali , ma anche da parte di altri ricercatori stranieri.

Gli italiani all'estero spiccano nel campo della ricerca medica
Inoltre, la Conferenza Nazionale sulla Ricerca Sanitaria ha messo in luce le mete preferite dai nostri studiosi: Stati Uniti, Gran Bretagna, Brasile, Canada e Svezia; la conferenza è servita non solo per far luce su questa situazione ma come abbiamo già citato su per trovare una soluzione a questo emigrare che oltre ai fondi messi a disposizione per il rimpatrio, si è creata una comunità virtuale di scienziati ed esperti delle discipline biomediche, intenta ad unire chi è rimasto in Italia e chi è andato via.

I principali obbiettivi di questo " Social Network" sono due: assicurare alle attività di ricerca in Italia il contributo di chi è andato all'estero a lavorare, dall'altro invogliare queste persone a fare rientro a casa.

Camillo Ricordi, direttore del Centro trapianti cellulari dell'Istituto di ricerca sul diabete dell'università di Miami (Florida), dichiara che, gli italiani sono ai primi posti di efficienza e qualità a livello internazionale, inoltre Toni Scarpa, direttore del Center for Scientific Review del National Institutes of Healt, sottolinea che, i nostri ricercatori riescono ad ottenere i finanziamenti maggiori per il loro lavoro di ricerca.

Fonte: AGI
 

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