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Dalle staminali delle pelle si può produrre il sangue
Benessere - Articoli
Scritto da Maria Ida Longo     Lunedì 08 Novembre 2010 16:48    PDF Stampa E-mail
Il sangue si può produrre dalle staminali della pelleUn'équipe di scienziati canadesi, specializzati nella ricerca sulle staminali, è riuscito a creare sangue umano dalle cellule della pelle: una svolta quindi nel campo delle trasfusioni, in quanto si potrebbe fare a meno della banche del sangue, inoltre potrebbe essere un nuovo traguardo per la cura di alcune malattie come il cancro.

La ricerca è stata guidata da Mick Bhatia, dell'Istituto McMaster di ricerca sulle cellule staminali e sul cancro della Scuola di Medicina Michael G. DeGroote a Hamilton, nell'Ontario e pubblicata su "Nature".

Dalle staminali della pelle si producono le cellule madri che generano il sangue
Il nuovo metodo ha permesso per la prima volta, di convertire un tipo di cellule umane adulte in un altro completamente diverso, senza passare allo uno stadio intermedio di staminali pluripotenti in grado di differenziarsi in altri tipi di cellule umane: inoltre, è possibile trasformarle in cellule del sangue, senza ricorrere alle staminali embrionali e con la stessa firma genetica.

Tutto sembra funzionare: infatti i ricercatori sono risusciti a creare, non solo cellule di sangue mature ma anche le cellule progenitrici, ovvero le cellule madri che moltiplicandosi danno vita ad altre: tutto ciò potrebbe portare ad una vera e propria svolta nel campo trasfusioni, soprattutto per chi ad esempio ha subito un intervento chirurgico o sta effettuando una cura antitumorale.

Inoltre si ridurrebbe anche la dipendenza dalla banca del sangue, in quanto, molti malati oncologici che effettuano chemioterapia sarebbero in grado di sostenere trattamenti più lunghi senza le comuni interruzioni per permettere al fisico di rigenerarsi.

Gli scienziati assicurano che il metodo è molto più sicuro di quello adottato usando le staminali da cordone ombelicale, in quanto con quel tipo di procedura c'era un alto rischio di sviluppare tumori nelle cellule.

Entro il 2012 il nuovo metodo sarà sperimentato sull'uomo, intanto si lavora ancora per riuscire ad apportare ulteriori miglioramenti.

Fonte: ANSA
 

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