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Influenza A: i pediatri sollecitano la vaccinazione dei bambini a rischio |
Benessere - Articoli |
Scritto da Bloom Martedì 03 Novembre 2009 11:14 |
Dopo i recenti casi di influenza A tra i giovanissimi – tra cui due morti – la SIP, Società Italiana di Pediatria, sollecita l'avvio della campagna di vaccinazione per bambini con più di 6 mesi cosiddetti “a rischio”, che soffrono cioè di patologie croniche. Intanto il viceministro del Welfare, Ferruccio Fazio, dopo le polemiche per i presunti ritardi nel gestire la pandemia, specialmente riguardo alla distribuzione dei vaccini, non modifica la sua linea rassicurante. “Questa influenza non è pericolosa per la salute. È solo molto più contagiosa. In compenso, ha un grado di letalità dieci volte inferiore a quello di una qualsiasi altra influenza classica, di stagione e forse ciò è dovuto proprio al fatto che i più colpiti sono i bambini anziché gli anziani, con le loro fragilità” Ma se si sapeva che l'influenza A avrebbe colpito soprattutto i bambini. Perché non metterli al primo posto nell'elenco delle priorità? “Non aveva senso. Per i bambini l’influenza non è un pericolo. La prendono facilmente, ma la superano bene. Però sono il maggior veicolo di trasmissione. Per questo devono essere immunizzati. Fa parte della strategia per bloccare l'espansione del virus. I bambini restano comunque al terzo posto nella lista delle categorie da proteggere, dopo operatori dei servizi essenziali, donne al secondo e terzo trimestre di gravidanza e malati cronici. Si darà la precedenza ai bambini degli asili nido”. I vaccini contro l’influenza A/H1N1 approvati finora dell’agenzia europea del farmaco (EMEA) e disponibili quindi in Europa sono tre: il Focetria della Novartis (quello disponibile in Italia), il Pandemrix della GlaxoSmithKline e il Celvapan della Baxter. I primi due, coltivati su embrioni di pollo, contengono agenti adiuvanti (il Focetria contiene l’MF59, e il Pandemrix l’AS03), che ne potenziano l’efficacia ma sono messi sotto accusa dai contrari al vaccino. Il Celvapan non contiene squalene ed è preparato in cellule renali di scimmia. È all’ok, inoltre, un altro vaccino della Sanofi Pasteur. Negli Stati Uniti invece si usa un vaccino con virus vivo attenuato pandemico della Msl-Astra Zeneca e vaccini per l’influenza stagionale, tutti senza adiuvanti. In Svizzera e in altri Paesi nordeuropei non è stato approvato il Focetria: si utilizzano il Pandemrix e il Celvapan. Ministro Fazio, al momento persistono i dubbi sulla dannosità del vaccino con adiuvante in gravidanza, tanto che la Svizzera ha deciso di sospenderlo? “Il vaccino utilizzato in Svizzera è diverso da quello che abbiamo acquistato noi, dell’azienda Novartis, che contiene un adiuvante ampiamente sperimentato, da anni. È vero, non è stato ancora provato sulle donne in gravidanza, ma il Consiglio Superiore di Sanità e l’Agenzia italiana del farmaco con due diversi pareri hanno ritenuto che il rapporto tra costi e benefici giocasse a netto favore della vaccinazione. La donna che prende l’influenza A durante la gestazione rischia più di altri individui di sviluppare complicazioni potenzialmente mortali, come la polmonite virale. Non sappiamo per quale motivo. Ma dal momento in cui disponiamo di uno strumento di prevenzione giudicato positivamente dai maggiori esperti internazionali non vedo per quale ragione non dovremmo sfruttarlo”. Intanto, in una nota diffusa il 2 Novembre, il presidente della SIP Pasquale di Pietro, ha precisato: "A scanso di incomprensioni, voglio ribadire che la disponibilità del vaccino ha visto l’Italia perfettamente allineata con gli altri Paesi europei, nel momento in cui le autorità competenti hanno concesso l’autorizzazione alla distribuzione. Poiché tale disponibilità è comunque arrivata tardi rispetto all’insorgere della pandemia, non essendoci prima il ceppo virale sul quale lavorare, oggi che il vaccino è arrivato, il nostro appello pressante alle Regioni è che si acceleri al massimo l’operatività per somministrarlo. Il piano di intervento preparato dal Ministero, alla cui stesura abbiamo collaborato, va bene; l’importante è che sia rapidamente applicato. Ribadisco, inoltre, che al momento non c’è alcuna esigenza perché i bambini sani vengano vaccinati, ma importantissimo che vengano rapidamente vaccinati tutti i bambini e gli adolescenti che rientrano nelle categorie a rischio già stabilite dal Ministero con una specifica ordinanza che è bene abbia la massima pubblicizzazione”. Approfondimenti: Intervista al Ministro Fazio. |
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