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Le donne sono le principali vittime delle malattie cardiovascolari |
Benessere - Articoli |
Scritto da Maria Ida Longo Mercoledì 29 Settembre 2010 10:30 |
Dopo il vademecum "Salvacuore" per le aziende, promosso alla "Giornata Mondiale del cuore", si torna a parlare di malattie cardiovascolari, questa volta però ci occupiamo delle donne, che al contrario di quanto si pensi, sono le principali vittime di queste malattie.
Ogni anno muoiono in Italia 120.000 donne per malattie cardiovascolari: sono infatti il 44% le donne che vanno incontro a questo tipo di patologie , contro il 33% degli uomini, un dato allarmante e spesso sottovalutato, in quanto si pensa che le donne siano più protette a causa del bombardamento ormonale di estrogeni durante l'età fertile. Purtroppo però bisogna fare anche i conti con la menopausa, in quanto in questo particolare periodo della vita, la donna è soggetta ad un aumento del colesterolo dannoso (Ldl) e di conseguenza una diminuizionedi quello protettivo (Hdl), con il contestuale aumento di peso, ipertensione arteriosa e rischio di sviluppare il diabete. Roberto Volpe, ricercatore presso il Servizio di prevenzione e protezione del Consiglio nazionale delle ricerche di Roma (Spp-Cnr), spiega che, nonostante siano 120.000 le italiane che muoiono ogni anno per tali patologie, queste patologie sono ancora considerate tipiche del sesso maschile. Proprio per questo motivo nasce l'ida di istituire una strategia di prevenzione, ovvero un vademecum dedicato alla "Prevenzione dell'infarto del miocardio nella donna", frutto della collaborazione tra Spp-Cnr e la Società italiana per la prevenzione cardiovascolare (Siprec), di cui fanno parte cardiologi e internisti delle principali Università italiane. Maria Grazia Modena, direttore di Cardiologia dell'Università di Modena-Reggio Emilia e past-president della Società italiana di cardiologia, sottolinea che, poichè la corretta informazione è la base della prevenzione, questo tipo di documento intende essere un manuale pratico e d'aiuto per il pubblico e per gli operatori sanitari. Inoltre, la dottoressa Modena ricorda che, nelle donne la mortalità per malattie cardiovascolari è maggiore, questo perché c'è una sottostima da parte dei medici curanti, i quali ritengono che nel sesso femminile ci sia meno rischio: per questo motivo ricevono meno indagini diagnostiche e meno farmaci curativi. Massimo Volpe, presidente della Siprec e direttore di Cardiologia del Policlinico Sant'Andrea dell'Università La Sapienza di Roma, specifica che le donne sono svantaggiate rispetto agli uomini nel tutelare la loro salute, in quanto per fattori sociali, culturali e caratteriali, quali: il doppio lavoro domestico e fuori casa, la propensione a occuparsi prima dei problemi altrui che dei propri, un interesse prevalentemente orientato alla cura degli aspetti riproduttivi e la limitata partecipazione agli studi clinici sui nuovi farmaci, che purtroppo ancora oggi difficilmente rappresentano il 50% delle casistiche. Visto tutto ciò, il vademecum si preoccupa di dare le giuste linee giuda per salvaguardare la salute della donna: quindi uno stile di vita sano, per quanto riguarda sport e alimentazione, ma anche una terapia farmacologica mirata in caso di presenza di fattori di rischio cardiovascolare quali ipertensione arteriosa, diabete e ipercolesterolemia. Inoltre, il vademecum fornisce indicazioni su patologie specifiche da menopausa come le malattie autoimmuni, endocrinologiche o l'ipercolesterolemia. Fonte: AGI |
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