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Congresso di Neuro-psicofarmacologia a Cagliari: in arrivo farmaci più efficaci contro la depressione |
Benessere - Articoli |
Scritto da Maria Ida Longo Giovedì 23 Settembre 2010 16:41 |
Secondo l'Oms (Organizzazione mondiale della sanità) la depressione rappresenterà nel 2020 la seconda causa di disabilità nel mondo, dopo le patologie cardiache: a livello europeo infatti questa patologia ha colpito circa 60 milioni di persone e di questi, più della metà soffre di una forma grave e invalidante.
In Italia un adulto su quattro ne soffre o ne ha sofferto, e le donne più degli uomini (12,8% contro il 5,9%). Il problema è serio e di non di facile soluzione: infatti, una persona depressa su 3 dopo un anno o è ancora, una su 10 deve continuare la terapia dopo 5 dal primo episodio e oltre la metà avrà una ricaduta nell'arco della sua esistenza. IL professor Giovanni Biggio, presidente della Societa' italiana di Neuro-psicofarmacologia (Sinpf) e presidente del Congresso di Neuro-psicofarmacologia a Cagliari (in corso in questi giorni), spiega che, le terapie finora a disposizione non alleviano immediatamente i sintomi depressivi ma purtroppo, il malato avvertire prima gli effetti collaterali dei farmaci, come quelli gastrointestinali, del sonno, disturbi della sfera sessuale e aumento di peso, stomi che spesso portano all'interruzione del trattamento senza aver risolto il problema principale. Il professor Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di Neuroscienze, A.O. Fatebenefratelli-Oftalmico-Melloni di Milano, chiarisce che, proprio per questi motivo, la ricerca è orientata a trovare rimedi più efficaci ma soprattutto innovativi. Inoltre, un'indagine condotta dall' Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna, ha chiarito che, le donne hanno scarsa fiducia verso i trattamenti della depressione e ben il 54% ritiene che la questa patologia sia addirittura più difficile da curare rispetto al tumore al seno. Sembra però che arrivino delle buone notizie riguardo alle cure: infatti il professor Biggio ci spiega che, anche nel nostro paese sarà disponibile una molecola, l'agomelatina, capostipite di una nuova classe di antidepressivi, che porterà una svolta nella lotta contro la depressione, il farmaco però non sarà ancora rimborsabile dal sistema sanitario nazionale. L'Agomelatina agisce stimolando i recettori della melatonina (MT1 e MT2) e inibendo un tipo di recettore della serotonina: ne consegue quindi, efficacia più rapida, con sollievo di alcuni sintomi fin dalla prima settimana di trattamento, migliore risposta rispetto ai farmaci e assenza degli effetti collaterali e della sindrome da interruzione. I farmaci antidepressivi tradizionali invece, agiscono aumentando le monoamine (noradrenalina e serotonina) nel cervello e le classi di farmaci che oggi vengono prescritti al paziente più frequentemente sono, gli SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina) e gli SNRI (inibitori della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina). Questi farmaci però oltre ad avere tantissimi effetti collaterali, alterano quell'orologio biologico che ognuno di noi ha dentro. Fonte: AGI |
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