Molti ragazzi pensano che il coito interrotto sia un metodo di protezione sessuale. Ci eravamo già occupati tempo fa dei giovani che, soprattutto nei mesi più caldi hanno rapporti sessuali non protetti e quindi vanno incontro a gravidanze non desiderate e gravi infezioni.

Dagli ultimi dati della TravelSex, che ha lanciato un iniziativa (promossa dalla Sigo - Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia ) per portare nei ragazzi maggiore consapevolezza, è scaturito che , nell’estate 2010 il 28% dei 4000 ragazzi coinvolti ha fatto uso di protezioni durante i rapporti sessuali.


Nell'estate del 2010 il 28% dei giovani dichiara di aver fatto sesso protetto.

La campagna, per dieci settimane ha toccato altrettante città' in tutta Italia, coinvolgendo sia ragazze che ragazzi con un'età media di 18-19 anni, facendo scaturire che, il 57% viveva un rapporto di coppia, l'88% aveva già avuto rapporti sessuali, il 19% con più di cinque partner, il 61% ha dichiarato di aver vissuto almeno una volta un rapporto occasionale in vacanza.

Questi dati lasciano ben sperare i ginecologi italiani, che solitamente vedono ne mese di settembre negli ambulatori tantissimi giovani alle prese con gravidanze indesiderate e infezioni del tratto genitale.

Emilio Arisi, consigliere Sigo, spiega che il dato è confortante in quanto qualche mese fa circa il 58% dei ragazzi dichiarava di non usare alcuna protezione durante i rapporti sessuali, solo che bisogna tener conto di quanti tra i giovani che hanno detto di essersi protetti ha creduto e quindi usato il coito interrotto come metodo protettivo.

Ricordiamo che il coito interrotto non sempre protegge dalla gravidanza ma soprattutto non protegge dalle infezioni trasmesse per via sessuale.

Arisi precisa che, la promiscuità sessuale vede i giovani particolarmente vulnerabili, ma anche gli ormoni fanno il loro corso nelle infezioni sessuali, in quanto le pareti uterine delle giovani donne sono più sottili di una donna adulta e quindi terreno fertile per le infezioni.

Fonte: AGI