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Farmaci: come difenderli dalle alte temperature |
Benessere - Articoli |
Scritto da Maria Ida Longo Lunedì 02 Agosto 2010 16:13 |
Ogni giorno arrivano decine di chiamate al numero verde 800-571661 o agli uffici dell'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco: persone allarmate, soprattutto anziane, che con l’arrivo del caldo hanno dei dubbi sulla conservazione delle loro medicine. L'ultima telefonata è stata di un'anziana signora, che si preoccupava per i suoi numerosi farmaci, che le erano stati lasciati dai figli prima di partire per le vacanze. Guido Rasi, direttore generale Aifa, stila una lista delle domande più frequenti che vengono poste dal cittadino riguardo la buona conservazione farmacologica con l’arrivo delle “alte temperature”, dando dei consigli a riguardo.
Quando il termometro sale, bisogna ridurre le dosi degli ipertensivi? Certi farmaci, se ci si espone al sole possono macchiare la pelle? Che succede se una medicina resta al sole? Ma soprattutto, persone molto attente che leggono i foglietti illustrativi delle medicine e si preoccupano quando vedendo la scritta "conservare il farmaco a 25 gradi" pongono frequentemente il seguente quesito: Che si fa se il termometro segna 38 e in casa si soffoca? Il testo dell’Aifa consiglia di : conservare i medicinali in frigorifero ma posti in un contenitore a chiusura ermetica, questo perché le confezioni aperte potrebbero rilasciare molecole di farmaci che potrebbero depositarsi sui cibi e l'umidità del frigorifero finirebbe col rovinare la confezione rendendo illeggibili data di scadenza e numero di lotto, molto utile per segnalazioni in caso di reazioni impreviste. Se i prodotti poi sono sotto forma di polveri o granulati, potrebbero essere trasformati dall'umidità in una sorta di "pappetta" che non ha più effetti terapeutici ma può rivelarsi dannosa. Rasi però, fà delle rassicurazioni sulla questione farmaci, in quanto, vengono sottoposti a prove da "stress", questo per portarli a resistere, senza cambiare caratteristiche, per sei mesi a temperature elevate, quindi, uno o due giorni al sole non li rendono inutilizzabili: tenerli però in condizioni critiche per lunghi periodi potrebbe alterarli. Il consiglio è quindi quello di terminare i farmaci con una scadenza inferiore prima di cominciare ad utilizzare quelli acquistati di recente. Un dubbio frequente tra le mamme è quello di poter far fare il bagno o esporre al sole il proprio bambino dopo avergli disinfettato una ferita: gli esperti chiariscono che, in acqua non si è protetti dai raggi solari, in quanto sono attirati dalle superfici liquide e comunque l'acqua diluisce il disinfettante che va quindi rimesso. Importante è ricordarsi che, il sole può causare danni estetici, questo perché i lembi di una ferita tendono ad "abbronzarsi" in modo diverso rispetto alla pelle sana e quindi causarne delle macchie cutanee. Fonte: Corriere della Sera |
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