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Giornata Internazionale dei donatori: Avis invita a donare il sangue |
Benessere - Articoli |
Scritto da Angela Messina Martedì 15 Giugno 2010 12:01 |
"Tutti dovremmo farlo": questo è il motto dell'Avis in occasione della Giornata Mondiale del Donatore di Sangue.
A partire dal 2004 ogni 14 giugno è la ricorrenza dei donatori di sangue. Il 14 giugno è stato scelto in occasione del compleanno di Karl Landsteiner, scopritore dei gruppi sanguigni e co-scopritore del fattore Rh (Rhesus). Ieri, infatti, è stato un giorno di festa dedicato a tutte le persone che ogni giorno donano sangue per salvare la vita di altre persone. Lo scopo della giornata del donatore è quello di sensibilizzare la popolazione alla donazione del sangue.
L'aumento costante della richiesta e la carenza di donatori di sangue, soprattutto giovani, fanno sì che questa giornata diventi importantissima per attivare un incremento di donatori e donazioni. Anche perché non c’è alternativa alla donazione, l’unico modo che abbiamo per avere del sangue utilizzabile da un paziente è quello di recuperarlo da un altro essere umano, in quanto non è possibile creare sangue in laboratorio. E’ importante che la donazione sia un atto altruistico e non solo una necessità in momenti di crisi. Lo scopo di questa giornata del donatore di sangue è quello di ringraziare tutti i donatori periodici di sangue e di sensibilizzare la cittadinanza alla donazione del sangue, soprattutto nei Paesi sottosviluppati che non hanno ancora raggiunto l'autosufficienza per sangue ed emocomponenti, sottolineando il contributo dei donatori ai sistemi sanitari nazionali e lo stretto legame esistente tra la donazione volontaria (non remunerata) e la qualità del sangue in termini di sicurezza. Tale percorso, che si configura come un obiettivo primario anche per la salute pubblica in tutto il mondo, è pienamente condiviso dall'Italia. Secondo le proiezioni sulla donazione del sangue in rapporto all'andamento demografico, nel nostro Paese la riduzione complessiva di donatori ed unità di sangue intero raccolte nel prossimo decennio è stimabile intorno all'8%. La fascia d'età dalla quale proviene la grande maggioranza dei donatori è rappresentata dalle persone tra i 30 ed i 55 anni. Questa componente della popolazione dei donatori di sangue, però, risulta proprio quella destinata a ridursi in modo significativo nei prossimi decenni, secondo le stime elaborate in un apposito studio dell'Istituto di ricerche Censis. In particolare ieri 14 giugno, nell'ambito di un incontro istituzionale nella cornice del rinnovato Quartè Sayal di Alghero, con la presenza di personalità di spicco del mondo della medicina ed in particolare professionisti della cura delle malattie del sangue, si è parlato di talassemia in un incontro dal titolo 'MALE NOSTRUM: prevenzione, cura e buone pratiche per (con) vivere con la Talassemia'. Nel mondo i pazienti affetti da questa malattia sono circa 3 milioni; ogni anno sono 330 mila i bambini che nascono affetti da emopatie congenite: di questi il 17% è affetto da talassemia. L'Italia è uno dei paesi più colpiti: si contano 7000 malati e 3.500.000 di portatori sani, concentrati nelle zone della Sardegna e Sicilia, nelle regioni meridionali e nella zona del delta padano. I malati di talassemia hanno bisogno di trasfusioni di sangue continue, circa ogni due settimane, e possono sopravvivere solo grazie a tutti coloro che spontaneamente e gratuitamente donano il loro sangue, in un sistema dove la donazione volontaria, non remunerata e consapevole rappresenta un presidio salvavita in molti dei più importanti percorsi diagnostico-terapeutici. Approfondimenti: Centro nazionale sangue Fonte: Ansa |
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