Il dolore, spesso sottovalutato dai medici, che hanno poco tempo a disposizione per ascoltare i pazienti, purtroppo viene sopportato dai cittadini per mesi o addirittura per anni e viene ben curato solo nei Centri specializzati, ancora troppo pochi e poco conosciuti, garantiti dal Servizio sanitario nazionale.

L'indagine "Non siamo nati per soffrire. Dolore cronico e percorsi assistenziali" di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato e presentata oggi presso il Senato, alla vigilia della IX Giornata nazionale del Sollievo, ha portato alla luce che, occorre intervenire principalmente sull’approccio culturale e sull’informazione sul problema del dolore cronico non oncologico, anche se una legge da poco approvata sulle cure palliative e la terapia del dolore (legge n.38 del 15 marzo 2010) faccia ben sperare.

A tal proposito Giuseppe Scaramuzza, vicepresidente di Cittadinanzattiva spiega che, in coincidenza con i trent'anni del Tribunale per i diritti del malato il loro impegno sarà quello di: valutare l'applicazione della legge sopra descritta ed informare i cittadini che non soffrire è un loro diritto.

Purtroppo, osservando i dati che provengono da un indagine realizzata attraverso 418 questionari rivolti a pazienti in cura presso i Centri di terapia del dolore, viene alla luce che, il dolore viene sopportato o sottovalutato dal paziente in quasi un terzo dei casi (29%) oppure curato attraverso antidolorifici (23%); inoltre, più della metà dei pazienti (53%) deve consultare tra 2 e 5 medici prima di giungere ad un Centro specializzato per la cura del dolore, intanto il 37% ricorre alla medicina alternativa: in ordine di frequenza, massaggi (34%), agopuntura (20%), omeopatia (15%), chiropratica (11%), osteopatia (8%).

Il rapporto con il medico di famiglia è riconosciuto come fondamentale nel percorso per la gestione del dolore, ma purtroppo nella maggior parte dei casi diventa un problema sia del paziente che del medico, in quanto il tempo della visita a causa degli impegni dottore è molto scarso, non supera praticamente i 10 minuti.

Fonte: AGI