Alla Giornata hanno partecipato non solo le persone affette da SM e i loro familiari, ma anche volontari, ricercatori, artisti e personaggi della cultura e dello sport per rivolgere a tutto il mondo lo stesso appello: unirsi al movimento per fermare la SM, sostenere il diritto delle persone colpite dalla malattia ad una migliore qualità di vita, senza dimenticare un appello a favore della ricerca scientifica.

Oggi i ricercatori italiani sono impegnati nello studio dei meccanismi della malattia, di terapie innovative come le cellule staminali, e nello sviluppo di tecnologie e strumenti per migliorare sia la diagnostica che il monitoraggio terapeutico della malattia.

Un grande movimento globale per fermare questa patologia, che oggi colpisce 2,5 milioni di persone nel mondo; in Italia le persone colpite da SM sono 60 mila.

La SM è una grave malattia cronica del sistema nervoso centrale, imprevedibile e invalidante, che colpisce i giovani tra i 20 e i 30 anni e le donne nel pieno della loro vita.

L'obiettivo del presidente dell'Aism, Roberta Amadeo, è quello di consentire a tutti i pazienti italiani di avere lo stesso trattamento su tutto il territorio nazionale, mentre allo stato odierno è a macchia di leopardo.

Inoltre è necessario che il trattamento riabilitativo si commisurato e tagliato ad hoc sulla persona, per permettergli fin quando è possibile di avere una vita normale, come ogni altra persona.

Approfondimenti: Sito web Aism

Fonte: ASCA