La terza età dedita ad alcol, droghe e dipendenze: sembra incredibile, ma è quanto emerge dallo "spaccato della società" over 65 di cui si è ampliamento discusso nel X° Congresso della Società Italiana di Psicogeriatria. Il dato, alquanto preoccupante, purtroppo a quanto pare tende a salire: in appena un anno gli anziani dipendenti da alcol e droga sono aumentati del 10%.

Cresce infatti la quota di Over 65 che fa uso anche di droghe illegali, una volta, competenza esclusiva dei giovanissimi: si stima, infatti, che oggi siano circa 10.000 gli anziani che consumano cocaina o altre sostanze illegali come marijuana e anfetamine. Ma spesso, si crea un involontario abuso multiplo inconsapevole: cioè si beve troppo alcol e si prendono medicinali, anche in auto-somministrazione, come ansiolitici o analgesici.

Durante Bimbinfiera abbiamo avuto l'occasione di provare ECO-CLICK, un piccolo trattamento dopopuntura di zanzare o tafani, ma anche contro le lievi urticazioni di meduse e ortiche.

Proprio per migliorare la vita nelle serate estive, contro le fastidiose zanzare, Tecnimed ha ideato una serie di dispositivi dopopuntura: ZANZA-CLICK, ECO-CLICK, DISCO-CLICK e MINI-CLICK. Sono tutti piccoli apparecchi tascabili, da portare sempre dietro per alleviare pruriti e gonfiori post puntura. Non hanno scadenza.

Il professor Rinaldo Giancola, primario di Ortopedia e traumatologia del San Carlo di Milano,  ha realizzato un altro intervento al femore su una donna ultra centenaria: questo genere di operazioni fino a qualche tempo fa era impensabile.

Ormai è diventata la sua specialità, ovvero mettere gli over 80 in piedi.

Un recente studio guidato da Jadzia Jagiellowicz della Stony Brook University di New York e pubblicato su Social Cognitive and Affective Neuroscience ha dimostrato che, le persone timide interpretano il mondo in modo diverso rispetto agli estroversi.

Secondo gli studiosi, i timidi sono molto più attenti ai dettagli e il loro cervello si caratterizza per il fatto di portare avanti un’attività cerebrale molto più intensa rispetto a quella messa in atto dagli altri individui.

Arriva dalla Columbia University di New York la notizia e la speranza per milioni di uomini e non solo, vittime della calvizie precoce: è stato infatti scoperto che responsabile della perdita dei capelli sia un gene, e questo potrebbe essere utile per lo sviluppo di una cura mirata ed efficace contro l'ipotricosi simplex ereditaria.

La scoperta del gene APCDD1, già soprannominato "gene della calvizie", potrebbe, infatti,  porre le basi per la sperimentazione di nuovi trattamenti anti-calvizie, poiché si è scoperto che influisce sul processo di miniaturizzazione del follicolo, che interessa anche la più comune alopecia androgenetica o la comune calvizie maschile.