L'appuntamento è sabato 4 febbraio in più di 2.000 piazze italiane dove saranno presenti i banchi dell'AIRC, l'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, che per un contributo di 9 euro distribuiranno una retina di 2,5 kg di arance rosse provenienti dalla Sicilia.

Verrà consegnata in omaggio anche la brochure "Mediterraneo benefico, la salute a tavola" che contiene consigli per una corretta alimentazione e i suggerimenti dello chef Moreno Cedroni.

Negli ultimi anni sono in netto aumento le malattie respiratorie come asma, broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) ed enfisema, in Italia  soffrono di asma quasi 3 milioni di persone, di cui il 10% sono bambini, e 3 milioni solo di BPCO.

La colpa è da accreditare ad un aumento spropositato dello smog nelle città e lo stile di vita, i più colpiti sono i bambini che iniziano ad accusare i primi sintomi con tosse frequente e attacchi di asma.

Il papilloma virus (HPV) è considerato la causa più importante dell'insorgere del cancro nel collo dell'utero e si trasmette principalmente con i rapporti sessuali o durante contatti stretti tra pelle e pelle, rendendo inutile anche l'uso del preversativo, che può non proteggere.

Da uno studio condotto dai ricercatori del centro di ricerca sul cancro CCC dell' Ohio, USA, è emerso che non è una patologia che colpisce di più le donne come si è pensato finora, ma soprattutto gli uomini.

Il 70% dei ragazzi italiani confessa di avere un amico di letto con cui esce fuori a cena, ci fa sesso ma non fa impegnare più di tanto: altrimenti detto  amico con beneficio. Secondo la sessuologa Cinzia Silvaggi sesso e amore non sono più imprescindibili, infatti i ragazzi li considerano come due elementi ben distinti.

Negli ultimi anni sono stati condotti degli studi in proposito, uno di questi in particolare su 1600 ragazzi delle scuole medie e superiori, dal quale emerge che per 7 adolescenti su 10 il sesso è puro piacere e i sentimenti sono qualcosa di ostico di cui non si parla quasi mai. 

Uno studio anglofinlandese dimostra che passare troppe ore al giorno in ufficio, dietro una scrivania, aumenta la probabilità che una persona possa cadere in depressione.

La ricerca, coordinata dalla dottoressa Marianna Virtanen della University College di Londra e pubblicata sulla rivista Plus One, è stata condotta su più di duemila impiegati governativi inglesi con età compresa tra i 35 e i 55 anni che non presentavano alcun tipo di disturbo legato alla depressione.