DEVOLVI IL 5XMILLE A MAMME DOMANI. AIUTA I NOSTRI PROGETTI. CF: 09390161009 |
Orti in classe, la didattica basata sul contatto con la natura |
Bambini - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Lunedì 16 Marzo 2015 14:56 |
"L’orto come strumento didattico" è usato in varie scuole pubbliche di Milano anche con progetti sostenuti dal Comune, a lanciare questo percorso educativo fu, nel 1927, la rivoluzionaria educatrice milanese Giuseppina Pizzigoni che aprì la nuova sede della sua scuola, con le aule aperte sul giardino e il giardino e i campi che si fanno aula.
Da allora i piccoli allievi non hanno mai smesso di coltivare l’orto, la Rinnovata Pizzigoni è ancora oggi una scuola che sembra una cascina, con 22mila mq di parco con piante, animali, orti, serre, boschetti, cortili, laboratori.
Una inversione di tendenza sta interessando le attività ludico-didattiche che riguardano la prima infanzia: i banchi di scuola si spostano all’aperto, nell’orto, in spazi appositi dove i bambini possono seminare, curare, raccogliere e poi mangiare gli alimenti che hanno autoprodotto. Coltivare la terra è un fattore determinante nel percorso educativo di ogni bambino, una convinzione che, a distanza di quasi 100 anni, si rinnova e si fa strada sempre più tra gli istituti e i percorsi scolastici del territorio.
"MiColtivo, Orto a Scuola" è un programma lanciato in forma pilota in due scuole primarie nel 2012, "Orto in classe" e "Le emozioni: erbe aromatiche" sono dei laboratori di due o tre incontri per scuole d’infanzia e primarie che prevedono la semina di piantine, a cura dell’associazione Civiltà Contadina.
"Verde libera tutti", ogni anno ad aprile sguinzaglia bulbi e semi e ambasciatori del verde muniti di zappe per le strade cittadine, nel 2015 dedica un’iniziativa alle scuole, con la collaborazione anche del Comune, per premiare i 10 progetti più significativi in tema di orto scolastico.
Queste iniziative non coinvolgono solo Milano: dalla provincia di Genova a quella di Cosenza, dal comune di Caltanissetta a quello di Padova (che sta organizzando un corso di formazione per insegnanti, da San Giovanni a Piro (Salerno) a Montecrestese (Verbano-Cusio-Ossola), Parma, Arezzo, Perugia e molte altre.
Sono sempre di più le scuole che scelgono di offrire il prezioso percorso educativo che cresce in un orto, il lancio ministeriale dell’iniziativa "Orti nelle scuole" era avvenuto da parte di MIUR e MIPAAF in occasione della scorsa Giornata Mondiale dell’Ambiente, ideato per scuole d’infanzia e primarie in vista dell’Expo 2015.
Negli ultimi anni le iniziative si erano già moltiplicate, spesso grazie alla collaborazione tra scuole e associazioni locali o nazionali, competenti nella materia.
La Coldiretti ad esempio, con "Educazione alla campagna amica" vuol far incontrare la scuola con l’agricoltura.
Slowfood, con il progetto "Orto in condotta", attivo da oltre 10 anni, è il pioniere della diffusione di questa didattica nelle classi italiane: forma insegnanti, allievi e genitori e mette in rete le scuole a livello nazionale e internazionale.
Ad oggi sono 507 gli "Orti in condotta", bio- distribuiti in tutto lo Stivale, la particolarità di questa offerta è che nell’orto si affrontano tutte le materie scolastiche curricolari (geografia, storia, matematica etc) in modo che l’orto diventi una vera aula a cielo aperto, come spiega Annalisa D’Onorio, responsabile del progetto.
Si chiede agli insegnanti (formati da professionisti Slow Food e supportati dai volontari locali dell’associazione) di cambiare la loro didattica, la loro metodologia in funzione di questo approccio ed è per questo gli Orti in condotta sono solo” 507.
Una ricerca effettuata lo scorso anno ha dimostrato come i bambini che seguono l’orto da tre anni abbiano una maggiore conoscenza e sensibilità sui temi di sostenibilità e alimentazione.
Curando l'orto si impara il valore del cibo, il gusto e la salute, l’orto insegna anche l’ecologia e la solidarietà, non sprecare il cibo, proteggere la natura e il territorio, lavorare la terra insieme creando un senso d’appartenenza e di comunità.
Nell’Istituto comprensivo statale G. Binotti di Pergola, provincia di Pesaro Urbino, l’orto è tenuto da 10 classi di primaria e una di secondaria.
Un orto certificato biologico i cui prodotti passano direttamente alla mensa scolastica (o al vicino mulino bio, dato che vi si coltivano anche cereali autoctoni).
Non c’è una ora di orto, l’impegno è variabile a seconda della richiesta della terra: ci sono periodi in cui vi si lavora tutti i giorni.
Il mese scorso gli esperti autodidatti del Binotti hanno organizzato una giornata di formazione per le 20 scuole che hanno vinto con i loro progetti di orto scolastico il bando della regione Marche (120 partecipanti).
Dall’esperienza dell’orto in classe è già uscito un libro di racconti scritti dai bambini: "L’insalata era giù l’orto" e due video che hanno partecipato e vinto vari concorsi e festival.
A Bergamo il progetto sviluppato dall’Orto Botanico Lorenzo Rota in collaborazione con l’ufficio scolastico territoriale coinvolge 27 scuole e 90 classi, e punta molto sull’orto come luogo d’inclusione scolastica e culturale.
A Bari gli orti urbani nelle scuole tentano di coinvolgere il resto della cittadinanza, affinché in orari extrascolastici quegli spazi verdi possano continuare a esser gestiti, magari da disoccupati che possano così godere di contributi comunali.
In Sardegna, chiusi i progetti che puntavano sul biologico, gli orti adesso hanno a che fare anche con il recupero dell’abbandono scolastico.
Inoltre l'orto non ha età, alle porte di Roma i bambini vi entrano in contatto a partire dai 3 mesi, l'iniziativa è quella privata dell’Agrinido Il Girotondo, una sorta di cascina con animali, orto, frutteto e vigne dove i bambini imparano giocando non solo con i vegetali, ma anche in post-produzione: conserve, marmellate, pizze, tutte a km ben sotto lo zero.
|
Con la collaborazione della BCC di Roma Corso gratuito per bambini di 6/7 anni: laboratorio di pittura creativa a Roma Per i più grandi |