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Calo dei vaccini obbligatori in Italia, si rischiano epidemie |
Bambini - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Mercoledì 04 Febbraio 2015 14:28 |
Il Ministero della Salute chiede di fare attenzione al calo delle vaccinazioni in Italia, specie tra i bambini (quelle obbligatorie), nel 2013 la media dei piccoli di età inferiore a due anni vaccinati è stata la più bassa degli ultimi dieci anni.
Il Ministero della Salute è preoccupato da questo dato e lancia un appello a vaccinarsi, ma in cosa consiste una vaccinazione? Consiste nella somministrazione di un vaccino sia a scopo profilattico (vaccinoprofilassi) che a scopo terapeutico (vaccinoterapia).
La vaccinoprofilassi è una vaccinazione effettuata per creare uno stato immunitario nei confronti di una o più malattie, attivando le componenti del sistema immunitario a rispondere meglio ad uno specifico agente patogeno. La sua efficacia è in relazione alla sua estensione nei confronti della popolazione: è assoluta solo nel caso in cui tutta la popolazione che si vuole proteggere sia stata vaccinata.
A causa dei costi di una vaccinazione di massa, essa viene praticata per malattie infettive con morbilità e/o mortalità elevata, e contro cui non esistano altri metodi profilattici.
La vaccinoterapia è invece un tipo di vaccinazione effettuata a scopo terapeutico contro una malattia, quando questa è già in atto, con lo scopo di potenziare gli anticorpi presenti nell’organismo.
Alcune vaccinazioni sono state rese obbligatorie per legge, mentre altre sono consigliate dai medici territoriali, per rendere le vaccinazioni più efficaci vengono stilate successioni cronologiche, riassunte nei “Calendari Vaccinali”.
Questi sono predisposti dalle autorità sanitarie nazionali (in Italia dal Ministero della Salute), e che riguardano le vaccinazioni in ambito pediatrico.
La vaccinazione è un fondamentale intervento di Sanità Pubblica, che serve a proteggere da malattie gravi o potenzialmente letali sia l'individuo che la comunità.
Le vaccinazioni di profilassi sono un presidio preventivo fondamentale per la salute del bambino, negli ultimi decenni hanno permesso di ridurre in maniera estremamente rilevante sia il numero di patologie gravi, che la mortalità dei bambini vaccinati e le forme di disabilità infantile nel mondo.
Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e l'ISS (Istituto Superiore di Sanità) ha definito la tendenza a non vaccinare i bimbi come un problema di sanità pubblica molto serio.
Quella di non sottoporre i propri figli alle vaccinazioni dell'infanzia è una scelta comune a molti genitori, spesso in ansia e preoccupati che i vaccini possano essere causa di patologie anche gravi: una inquietudine emersa anche dalla recente indagine condotta dal Censis ("La cultura della vaccinazione in Italia”) presentata in Senato lo scorso autunno.
Quali sono i rischi a cui si va incontro se si decide di non vaccinare i più piccoli? Li illustra l'ISS: è fondamentale per prevenire epidemie ed evitare che si ripresentino malattie che sono state eliminate in Italia.
Confrontando le coperture attuali con quelle degli anni precedenti, c'è una flessione delle coperture medie nazionali per quasi tutte le vaccinazioni, con valori che raggiungono il livello più basso degli ultimi 10 anni.
Il Ministero della Salute ricorda, inoltre, le linee guida del Piano nazionale della prevenzione vaccinale (Pnpv) 2012-2014: vaccinazioni obbligatorie per poliomielite, tetano, difterite, epatite B, pertosse, consigliate per Haemophilus influenzae b, morbillo, parotite e rosolia.
In calo sono tutte le vaccinazioni ed in particolare il morbillo, nonostante il 2015 sia il termine ultimo fissato dall'Oms per eliminare questa malattia in Europa.
L'Italia però è in ritardo, denuncia l'Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici (Waidid), dopo un incontro a Copenhagen dell'Oms per fare il punto sulla campagna di vaccinazioni in UE.
I dati italiani, rileva Waidid, risultano ancora incompleti e per questo l'Oms, ha chiesto un incontro urgente con il ministro della Salute a marzo.
Avverte l'Iss che bisogna mantenere le coperture vaccinali elevate per prevenire epidemie ed evitare che si ripresentino malattie che sono state eliminate in Italia.
I dati del ministero si riferiscono alle coperture vaccinali a 24 mesi d'età, relative al 2013 (coorte di nascita 2011) e riguardano la maggior parte delle vaccinazioni offerte attivamente e gratuitamente alla popolazione, secondo il Piano nazionale della prevenzione vaccinale (Pnpv) 2012-2014.
L'andamento in netta diminuzione delle coperture a 24 mesi, rileva l'Iss, rende indispensabile interventi urgenti, in particolare, la vaccinazione esavalente (offerta ai bimbi entro un anno e che copre difterite, tetano, pertosse, epatite B, poliomelite ed emophilus B) registra un calo delle coperture, più o meno accentuato rispetto al 2012, in quasi tutte le Regioni.
Il calo delle coperture vaccinali per morbillo e rosolia, avverte l'Iss, è più marcato rispetto alle altre vaccinazioni ed è stato registrato in tutte le Regioni.
Le possibili cause del fenomeno sono l'errata percezione nella popolazione dell'importanza delle vaccinazioni, l'effetto delle campagne mediatiche in atto contro i vaccini.
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